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Api, vespe e calabroni, reazioni allergiche da non sottovalutare

  • Alessandro Visca
  • Sanità

La puntura di un imenottero (ape, vespa, calabrone) è un evento molto comune. Secondo i dati diffusi dalle società di allergologia sono almeno 5 milioni gli italiani che ogni anno vengono punti da questi insetti.

Se il soggetto è allergico al veleno degli imenotteri le reazioni possono essere anche gravi. Secondo i dati del Registro Europeo sull’Anafilassi, su 3.333 casi diagnosticati, l’allergia al veleno di imenotteri è risultata la causa più frequente delle reazioni gravi nella popolazione adulta e, approssimativamente, è responsabile del 20% dei casi totali di anafilassi fatale in differenti Paesi.

Nella maggior parte dei casi la morte interviene per shock con insufficienza multiorgano entro 10-15 minuti dalla puntura, mentre in circa un quarto subentra per angioedema delle vie aeree superiori. A livello pediatrico, sempre secondo il Registro Europeo sull’Anafilassi, l’allergia al veleno di imenotteri è la seconda causa di reazioni allergiche gravi (20,2%), dopo l’allergia alimentare.

Il documento di consenso degli allergologi

24 esperti italiani, affiliati alle società scientifiche di allergologia quali AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali Ospedalieri), SIAAIC (Società Italiana di Allergologia Asma ed Immunologia clinica) e SIAIP (Società Italiana di Allergologia Immunologia Pediatrica), hanno realizzato un Consensus paper, “Criteri pratici sulla gestione dell’allergia al veleno di imenotteri”, che cita le ultime evidenze scientifiche sulla diagnosi e la prescrizione della terapia di emergenza e della immunoterapia allergene-specifica.

La campagna di informazione

Si chiama ““Punto nel Vivo” la campagna promossa dai principali Centri Allergologici Specializzati nella diagnosi e terapia dell’allergia al veleno di imenotteri, patrocinata da FederAsma e Allergie Onlus – Federazione Italiana Pazienti e realizzata con il contributo incondizionato di ALK-Abellò. Una pagina facebook offre informazioni pratiche per conoscere gli imenotteri, distinguere una reazione normale da una reazione allergica, e valutarne la gravità.

Il decalogo della prevenzione

IL DECALOGO DELLE RACCOMANDAZIONI PER IL PAZIENTE ALLERGICO AL VELENO DI IMENOTTERI

  1. Evitate di stare all’aperto vicino a piante in fiore o alberi da frutto.
  2. Ricordate che tutti i profumi dolci, le fragranze, i deodoranti e anche i repellenti per le zanzare attraggono gli imenotteri (api, vespe e calabroni).
  3. Indossate colori neutri (bianco, beige o verde): i colori sgargianti attraggono gli imenotteri e soprattutto le api. Quando si sta all’aperto, in luoghi a rischio di puntura, meglio indossare pantaloni lunghi, camicie a manica lunga, cappello e, in caso di lavori di giardinaggio, guanti.
  4. Indossate scarpe possibilmente chiuse: camminare scalzi aumenta il rischio di puntura.
  5. Vespe e calabroni si nutrono dei nostri stessi cibi, pertanto evitate di mangiare frutta, dolci, gelati o panini all’aria aperta, soprattutto se lasciati scoperti e non chiusi in contenitori ermetici. Molto pericoloso è lasciare lattine o bottiglie di bibite aperte e incustodite: vespe e calabroni percepiscono il sapore zuccherino e possono infilarsi dentro per nutrirsi.
  6. I bidoni della spazzatura vanno tenuti ben chiusi e possibilmente lontani da casa. Anche la spazzatura messa nei bidoni dev’essere contenuta in sacchetti ermetici.
  7. Le vespe regine possono passare l’inverno in guanti, stivali, cassetti o armadi tenuti in cantina o garage. Controllate il vestiario prima di utilizzarlo dopo l’inverno.
  8. Non uccidete insetti senza una ragione, ce ne possono essere altri nei paraggi. Ricordate che le api durante la puntura emettono un “feromone” che funge da richiamo d’allarme per altre api, che possono giungere sul luogo e attaccare.
  9. Le punture sono frequenti nei paraggi di un nido; cercate eventuali nidi prima di pulire le finestre, tagliare siepi, ecc. Le api nelle giornate piovose abbassano i “corridoi di volo” verso fonti di acqua o campi ove bottinare. Attraversare uno di questi corridoi di volo equivale a essere nelle vicinanze di un nido.
  10. In caso di attacco da parte di imenotteri, cercate di coprirvi il capo.

Le reazioni alla puntura

Maria Beatrice Bilò specialista in Allergologia degli Ospedali Riuniti di Ancona spiega come valutare la reazione a una puntura di imenottero: “le reazioni locali estese, generalmente campanello di allarme per allergia, sono le reazioni allergiche più lievi, caratterizzate da un gonfiore intenso ed esteso, con un pomfo di almeno 8-10 cm di diametro e con una durata superiore alle 24 ore. Le reazioni allergiche sistemiche possono interessare vari apparati, come l’apparato cutaneo-mucoso (es. pomfi di orticaria diffusi a tutto il corpo, gonfiore delle labbra, delle palpebre), l’apparato respiratorio (es. difficoltà di respiro, broncospasmo) fino allo shock anafilattico con perdita di coscienza”.

Cosa fare in caso di puntura

Il pungiglione delle api è seghettato e quindi rimane infisso nella sede della puntura. E’ opportuno estrarlo nel più breve tempo possibile perché questo diminuisce la dose iniettata. Aiutarsi con una punta arrotondata (anche l’unghia) con un movimento dal basso verso l’alto senza utilizzare pinze o schiacciarlo tra le dita poiché il sacco velenifero alla base del pungiglione potrebbe iniettare ulteriore veleno. Applicare, quindi, del ghiaccio.

Le terapie disponibili per i soggetti allergici

Per quanto riguarda la terapia vanno considerate sia la terapia d’emergenza in acuto (adrenalina auto-iniettabile) sia l’immunoterapia allergene-specifica

La terapia salvavita in emergenza è l’adrenalina, che viene prescritta dall’allergologo con l’autoiniettore, spiegando la paziente come dev’essere utilizzato. Il paziente dovrà sempre portarlo con sé e sapere come e quando usarlo. Le più recenti linee guida1 suggeriscono la prescrizione di due autoiniettori in alcune categorie di pazienti, per la possibile necessità di una seconda dose di adrenalina durante uno shock anafilattico. L’adrenalina autoiniettabile è classificata in fascia H ed è rimborsata integralmente su tutto il territorio nazionale su prescrizione dello specialista. Per segnalare disfunzioni nell’erogazione dell’adrenalina autoiniettabile è disponibile il numero verde 800 123 213 oppure l’indirizzo mail numeroverde@federasmaeallergie.org

Immuterapia allergene specifica. Questa terapia è consigliata a bambini e adulti che hanno avuto reazioni generali/sistemiche gravi e che presentino test cutanei e/o sierologici positivi. L’efficacia protettiva dell’Immunoterapia è stimata intorno al 90-95%. Attualmente l’Immunoterapia viene rimborsata dal Sistema Sanitario in quasi tutte le regioni

 

 

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.