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Anafilassi, garantire un accesso equo e gratuito ai farmaci salvavita

  • Alessandro Visca
  • Sanità

Nonostante le raccomandazioni di EMA, recepite da AIFA, in Italia molte Regioni non garantiscono ancora la corretta erogazione di due autoiniettori di adrenalina a cui hanno diritto tutti i pazienti a rischio. Inoltre, l’attuale classificazione in classe H rende spesso difficoltoso l’accesso diretto agli autoiniettori, perché erogabili esclusivamente presso le strutture sanitarie. La riclassificazione in classe A renderebbe disponibili i dispositivi nelle farmacie di prossimità, garantendo ai pazienti facilità di reperimento del farmaco salvavita, continuità terapeutica e, al contempo, la disponibilità di avere con sé due autoiniettori, se prescritti”.

Dichiara Marcia Podestà, presidente di Food Allergy Italia APS – Associazione Italiana Allergie Alimentari, che ha promosso l’evento: “SHOCK – Anafilassi: reazioni consapevoli”, in programma il 18 luglio a Roma, presso la Biblioteca del Senato della Repubblica.

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Quaranta casi l’anno di shock anafilattico con esito fatale

Ogni anno in Italia vengono registrati circa 40 casi fatali di shock anafilattico. Di questi più della metà sono causati da allergie alimentari, l’altra metà è provocato da punture di imenotteri. In questo scenario la corretta informazione può giocare un ruolo cruciale. Per intervenire efficacemente in caso di shock anafilattico, infatti, occorre riconoscere i primi sintomi di una grave reazione allergica e somministrare tempestivamente due dosi di adrenalina auto-iniettabile.

“Per questo motivo – aggiunge Podestà – Food Allergy Italia APS è impegnata da sempre a sostenere il diritto di accesso agli autoiniettori salvavita per i pazienti a rischio di anafilassi, oltre che nelle attività di sensibilizzazione per informare e formare persone allergiche, istituzioni e tutti i soggetti coinvolti nella gestione del paziente allergico riguardo l’uso degli auto-iniettori di adrenalina”

Antonella Muraro, Direttore Allergie Alimentari Centro di Specializzazione Regionale per lo Studio e la Cura delle Allergie e delle Intolleranze Alimentari, AUO Padova; Coordinatore delle Linee Guida Europee per l’Anafilassi per l’anafilassi, ribadisce:

l’unico trattamento tempestivo di uno shock anafilattico da parte del paziente è la somministrazione immediata, per via intramuscolare, di adrenalina auto-iniettabile. È pertanto essenziale che ai pazienti venga prescritta una terapia d’emergenza nelle dosi corrette.”

Tuttavia, in Italia l’accesso ai dispositivi salvavita non è omogeneo nelle diverse Regioni e molti pazienti allergici e a rischio di shock anafilattico, sono sprovvisti di auto-iniettori di adrenalina. Inoltre, la classificazione dell’adrenalina in fascia H rende più difficile l’accesso al farmaco salvavita.

Food Allergy Italia APS l’anno scorso ha lanciato una petizione on line, per chiedere il riconoscimento della reazione anafilattica all’interno dei LEA, la riclassificazione dell’auto-iniettore di adrenalina in classe A, l’uniformità di distribuzione di 2 autoiniettori su tutto il territorio nazionale e l’attivazione di una campagna di formazione specifica per specialisti, pediatri, medici di medicina generale e di pronto soccorso.

Richieste ribadite nell’evento istituzionale, promosso dalla stessa associazione, su iniziativa del Senatore Giovanni Berrino, organizzato da Pharmalex – formerly MAPCOM con i patrocini di AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri), FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani), Siaaic (Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica) e Cittadinanzattiva.

Migliorare i percorsi assistenziali

Un altro aspetto della gestione dei soggetti a rischio di anafilassi è quello degli alti costi a carico dei pazienti e delle loro famiglie, che comprendono visite specialistiche, esami diagnostici, viaggi verso strutture sanitarie specializzate e i farmaci che non sono rimborsati dal SSN.

Francesco Saverio Mennini, direttore Centro EEHTA – CEIS, dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, sottolinea:

riuscire a garantire un percorso ben disegnato e condiviso, mediante l’implementazione di un modello organizzativo e di presa in carico del paziente efficiente, rappresenta un’opportunità di miglioramento dell’organizzazione, accompagnato da una riduzione dei costi tanto per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) che per il sistema sociale nel suo complesso, senza dimenticare la riduzione dei costi a carico del paziente stesso e delle famiglie”.

“La riclassificazione del farmaco salvavita in Fascia A – aggiunge Mennini – permetterebbe il reperimento diretto anche nelle farmacie territoriali facilitando la continuità terapeutica, colmando così un’esigenza clinica, e consentendo il superamento del problema relativo alla distribuzione di due auto-iniettori con diversi meccanismi d’azione. È questa la strada più corretta ed efficiente per sanare le attuali differenze tra Regioni, ridurre la mobilità sanitaria e garantire un accesso più rapido ai pazienti”.

Infine, Giovanni Berrino, senatore, membro della 10° Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale, assicura:

stiamo lavorando ad una mozione per garantire a tutti i pazienti a rischio equa accessibilità ai trattamenti disponibili e per prevedere l’inserimento della reazione anafilattica all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), al fine di abbattere le diseguaglianze di accesso regionale.”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.