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Tac polmone

Tumore del polmone, funziona lo screening dei soggetti a rischio

“Sull’utilità degli screening di massa ci sono sempre opinioni discordanti. Ma i nostri dati dimostrano che proporre esami periodici ai soggetti ad alto rischio di tumore al polmone riduce la mortalità”. Lo ha affermato Harry de Konig, dell’Erasmus Medical Center, Rotterdam (Olanda), presentando i dati di un grande studio di popolazione alla 19° World Conference on Lung Cancer (WCLC) in corso a Toronto (Canada).

Lo studio, un trial randomizzato e controllato, si chiama NELSON ed è stato condotto sulla popolazione di Olanda e Belgio. I ricercatori hanno inviato un questionario a 606mila persone, selezionando 15.792 uomini e donne di età compresa tra 50 e 74 anni, con una storia di fumo di oltre 10 sigarette al giorno per più di 30 anni o più di 15 sigarette al giorno per più di 25 anni, senza sintomi di malattia.

A poco più della metà dei partecipanti (7900) è stata proposta una tomografia computerizzata TC, al basale, a un anno, a tre anni, e cinque anni e mezzo dopo l’avvio dello studio. Agli altri pazienti, del braccio di controllo, non è stato proposto alcun esame. Al termine del quarto ciclo in totale sono stati eseguiti più di 27mila esami.

I ricercatori sottolinenano che l’aderenza dei pazienti è stata buona (86%), con una flessione delle adesioni di circa un terzo solo nel quarto ciclo. Inoltre, solo il 9,3% degli esami ha richiesto una ripetizione per l’esito incerto.

Dopo 10 anni nel gruppo sottoposto agli esami si è avuta una mortalità inferiore del 26% rispetto a chi non ha fatto esami. Nel sottogruppo delle donne la riduzione della mortalità è stata ancora maggiore (39%).

Un altro aspetto molto importante è che lo screening ha scoperto una percentuale più alta di tumori allo stadio iniziale, rispetto alla media degli esami normalmente effettuati. Il 50% dei tumori polmonari scoperti nel programma di screening era allo stadio iniziale (IA), il 69% erano allo stadio IA o B, solo il 10- 12% erano ad un stadio avanzato (IV). Al di fuori dello screening, secondo il registro dei tumori olandesi, al 50% degli uomini viene diagnosticato un carcinoma polmonare al IV stadio.

“Questi risultati  – ha detto de Koning – mostrano che lo screening con TC è un modo efficace per valutare i noduli polmonari nelle persone ad alto rischio di cancro del polmone, spesso portando alla scoperta di noduli sospetti e quindi a un intervento chirurgico, a costi relativamente bassi e con pochi falsi positivi. Una strategia che può aumentare le possibilità di cura in questa malattia devastante.”

 

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.