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mammografo microonde

Tumore al seno, lo screening potrebbe diventare meno invasivo

Al via il reclutamento di uno studio clinico per validare un nuovo mammografo basato su microonde invece che su raggi X

Sensibilità oltre il 90% e specificità oltre il 95%: la capacità diagnostica del nuovo mammografo MammoWave promette di farne uno strumento prezioso nella lotta al tumore della mammella, che con una prevalenza di oltre 830mila casi e un’incidenza di 55.700 casi ogni anno rappresenta tutt’ora una delle neoplasie più diffuse nel nostro Paese.

Cuore di MammoWave è una tecnologia sviluppata da Umbria Bioengineering Technologies (UBT) che sfrutta una radiazione non ionizzante come le microonde al posto dei raggi X, garantendo test mininvasivi, senza la necessità di schiacciare il seno e senza applicare gel. Cadono così tutte le limitazioni tipiche della tecnologia convenzionale, come la frequenza di utilizzo, la densità della mammella e quindi l’età della paziente.

Grazie a MammoWave, è in programma un nuovo progetto di screening mamografico, approvato dall’Unione Europea lo scorso agosto, e cofinanziato dalla Commissione Europea con budget complessivo di 7 milioni di euro per quattro anni. L’obiettivo è quello di produrre, grazie a uno studio clinico che coinvolgerà 10mila donne su base volontaria, solide evidenze cliniche sull’uso di microonde per lo screening del tumore del seno, con la prospettiva di estenderlo anche alle donne in più giovane età, nella fascia tra 20 e 49 anni, categoria in cui sono comprese circa 98 milioni di donne in Europa. I centri di reclutamento sono diffusi in Italia, Spagna, Germania, Portogallo e Ucraina.

Folco Claudi
Folco Claudi

Giornalista medico scientifico