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Il vademecum per l’uso corretto dei videoterminali in tempi di COVID-19

I provvedimenti adottati per il contenimento dell’epidemia da SARS-CoV-2 hanno spostato molte attività on line. Il lavoro, l’istruzione e il tempo libero sono attualmente, quasi completamente svolti a distanza. Adulti, ragazzi e bambini trascorrono molto tempo davanti a videoterminali: personal computer, portatili, tablet o smartphone.

Le conseguenze dell’uso prolungato dei videoterminali possono però portare a degli effetti sulla salute della nostra vista. I nostri occhi, così preziosi, vanno perciò salvaguardati con degli accorgimenti preventivi. Per questo gli esperti di Vision+ onlus (nata per il miglioramento della cura e dell’assistenza nel campo delle malattie oculari, a favore di soggetti svantaggiati e bisognosi) propone un Vademecum realizzato da esperti oculisti (visibile anche sul portale di Vision+) con una serie di consigli, per salvaguardare la vista e mantenere i nostri occhi sani, anche per i tempi futuri che prospettano un uso frequente dei videoterminali e in epoca di COVID-19.

L’USO CORRETTO DEI VIDEOTERMINALI
VADEMECUM

I nostri videoterminali, dovrebbero avere un’inclinazione che permette di eliminare eventuali riflessi di luce, sia naturale sia artificiale e devono essere tenuti ad una debita distanza, che va in funzione della grandezza del dispositivo, poiché i monitor, anche se sono di ultima generazione, sono fonte di luce blù, molto dannosa per la vista.

  • Per le postazioni fisse di videoterminali da 15 pollici la distanza ottimale di lettura è a 50-60 cm
  • Per le postazioni fisse di videoterminali da 16 pollici la distanza ottimale di lettura è a 60-70 cm
  • Per le postazioni fisse di videoterminali da 17 pollici la distanza ottimale di lettura è a 70-80 cm
  • La luminosità del videoterminale è preferibile che sia in linea con quella dell’ambiente, cioè uniforme e compresa tra i 300 e 500 lux.

Inoltre, per godere di una lettura fisiologica, anche il posizionamento dello schermo dei PC fissi dovrebbe essere con lo sguardo rivolto leggermente verso il basso e in convergenza. L’altezza del desk dovrebbe essere compresa tra i 70 e gli 80 cm. Il mouse dovrebbe essere ergonomico. Nell’ambiente lavorativo sono preferibili temperature durante l’inverno di 20 °C e 26°C in estate e con umidità compresa tra il 40 e il 60%. La postazione lavorativa dovrebbe essere lontana dalle fonti di calore o bocchette di climatizzatori e le finestre dovrebbero essere munite di dispositivi di oscuramento.

Quando siamo molto concentrati con la visione sullo schermo, si riduce la frequenza di ammiccamento (contrazione delle palpebre) che porta ad un’evaporazione più veloce delle lacrime e quindi ad una minor lubrificazione oculare. Sarà quindi buona norma, prenderci una pausa, per distogliere la vista dallo schermo, decontrarre collo, spalle e schiena ed avere una giusta idratazione (bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno). Inoltre, su consiglio del vostro oculista utilizzare i sostituti lacrimali per evitare la secchezza oculare.

Per chi utilizza lenti per presbiopia la distanza ottimale con il videoterminale fisso è di 40 cm, mentre per i videoterminali dei portatili la distanza ottimale è di 30 cm.

Per chi utilizza gli occhiali ‘Office’ specifici ‘da ufficio’, le distanze ottimali sono determinate in base alla tipologia di lente: ‘near’ per una visione nitida dalla distanza di lettura ad una distanza intermedia massima di 2 m; o ‘room’ per una visione nitida dalla distanza di lettura ad una distanza intermedia massima di 4 m.

Per chi utilizza lenti progressive o per chi utilizza lenti a contatto, il consiglio è di lubrificare bene l’occhio, prestare molta attenzione all’igiene delle mani e l’ultimo suggerimento degli oculisti di Vision+ Onlus è quello di fare più pause, magari con esercizi di defaticamento oculare.

In tempi di distanziamento sociale come quelli che stiamo vivendo in questo momento, la visita oftalmologica è differibile. Quando le misure di distanziamento sociale saranno non più così stringenti, una visita oftalmologica periodica è caldamente consigliata, in modo specifico anche nei bambini, che già nel primo triennio di età vengono largamente in contatto con schermi e monitor.

Pogliaghi
Silvia Pogliaghi

Giornalista scientifica, specializzata su ICT in sanità.