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burnout

Professione medica, qual è la specialità più stressante?

  • Alessandro Visca
  • Sanità

La rivista dell’associazione dei medici generalisti americani (American Medical Association, AMA) ha pubblicato i risultati di un recente sondaggio che riguarda l’esaurimento e la demotivazione professionale (burnout), un fenomeno sempre più diffuso nella professione medica.

Più di 15.000 medici americani di 29 specialità hanno risposto al sondaggio condotto dal sito Web di notizie Medscape. Il tasso complessivo di burnout dei medici negli Usa, secondo questa ricerca, tocca il 42% dei professionisti, in calo rispetto al 46% rilevato cinque anni fa.

Il sondaggio ha chiesto informazioni sulla prevalenza dei fattori di esaurimento del medico e su come influenzano la vita dei medici. Di seguito riportiamo le specialità che sono state indicate come le più stressanti e quelle considerate meno a rischio di burnout.

Nel sondaggio Medscape, la più alta percentuale di esaurimento del medico si è verificata tra queste specialità mediche:

Le specialità più stressanti

  • Urologia: 54%.
  • Neurologia: 50%.
  • Nefrologia: 49%.
  • Diabete ed endocrinologia: 46%.
  • Medicina di famiglia: 46%.
  • Radiologia: 46%.

Le specialità meno stressanti

  • Salute pubblica e medicina preventiva: 29%.
  • Oftalmologia: 30%.
  • Ortopedia: 34%.
  • Psichiatria: 35%.
  • Otorinolaringoiatria: 35%.
  • Chirurgia generale: 35%.

Tra i problemi che maggiormente  causano e alimentano il burnout del medico ci sono gli orari di lavoro troppo lunghi, l’impatto delle nuove tecnologia il peso delle normative.

Medici donne più stressate

Un altro aspetto sottolineato dall’AMA è che il burnout professionale colpisce in misura maggiore i medici donne. La causa è indicata nel rapporto tra lavoro e vita privata. Uomini e donne segnalano entrambi la difficoltà di trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata, tuttavia l’impegno dell donne sul fronte domestico è maggiore.

Una ricerca americana rileva che le donne che lavorano a tempo pieno trascorrono 8,5 ore supplementari a settimana in assistenza all’infanzia e altre attività domestiche. Le donne che lavorano e i cui partner lavorano svolgono altre due ore di lavoro a casa ogni giorno. Questo è tre volte più di quello riportato dagli uomini i cui partner lavorano: il loro lavoro domestico giornaliero non supera i 40 minuti.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.