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sale cuore

Un grammo in meno di sale eviterebbe milioni di infarti

Riducendo di un grammo il consumo giornaliero di sale, in Cina si potrebbero evitare 9 milioni di eventi cardiovascolari entro il 2030. È questo lo scenario descritto da un modello statistico messo a punto dai ricercatori della Queen Mary University of London, che si basa sugli effetti sulla pressione arteriosa del consumo di sale.

Ciro Indolfi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC) commenta:

Il sale è una parte importante della nostra dieta. Questo minerale si trova naturalmente in alcuni alimenti e in grandi quantità nei cibi trasformati. La sua assunzione è importante per molte ragioni, incluso il fatto che aiuta a bilanciare i livelli di liquidi nel corpo.

Tuttavia il nostro organismo richiede solo una piccola quantità di sodio per condurre gli impulsi nervosi, contrarre e rilassare i muscoli e mantenere il corretto equilibrio di acqua e minerali. L’eccessivo consumo di sale, in generale, è associato all’ipertensione e all’aumento dei fattori di rischio cardiovascolari che a loro volta portano ad aterosclerosi, malattie cardiache e ictus.”

La situazione italiana

“I cittadini cinesi  – aggiunge Indolfi -consumano in media circa 11 grammi di sale al giorno, in Italia il consumo medio è stimato in 9,5 grammi negli uomini e 7,2 grammi nelle donne, mentre l’assunzione massima raccomandata dalle linee guida della Società Europea di Cardiologia è di 5 grammi al giorno, l’equivalente di un cucchiaino di sale”.  E aggiunge:

anche in Italia una piccola riduzione del sale consentirebbe grandi benefici, tenuto conto che nel nostro Paese le malattie cardiache continuano ad essere la principale causa di morte con 240mila decessi ogni anno.”

La proiezione sulla popolazione cinese

Nello studio pubblicato su BMJ Nutrition, Prevention and Health i ricercatori hanno calcolato che riducendo l’assunzione di sale di un solo grammo al giorno si possono abbassare i livelli della pressione arteriosa sistolica in media di circa 1,2 mmHg.

Sulla popolazione cinese questa riduzione media, mantenuta fino al 2030, potrebbe evitare circa 9 milioni di ictus e infarti, 4 milioni dei quali sarebbero fatali. Continuando fino al 2040, poi, sarebbero 13 i milioni di casi di infarto e ictus che potrebbero essere evitati. Gli studiosi hanno calcolato anche che se si raggiungesse l’obiettivo dell’OMS di abbassare il consumo di sale di 3,2 grammi al giorno entro il 2025, con questa riduzione circa 14 milioni di casi di ictus e di malattie cardiache sarebbero evitati.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.