Meningite, informare meglio per aumentare la copertura vaccinale
La meningite è una patologia rara ma molto grave, con esiti disabilitanti e spesso fatali perché nell’arco di poche ore può portare alla morte. Questo avviene nel 10% dei casi e nel 10-20% dei sopravvissuti ci sono danni permanenti a livello cerebrale, perdita dell’udito, disturbi dell’apprendimento, amputazioni. Un rischio che è maggiore nei bambini in tenera età.”
Lo ha ricordato Filippo Salvini, responsabile del pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale Niguarda di Milano nel corso di un incontro allo stesso ospedale, promosso da Adnkronos Comunicazione, con il supporto non condizionante di GSK, intitolato: “Pre-Occupiamoci della Meningite: agire oggi per proteggere il domani. Storie che aiutano a scegliere.”
“Non sempre – ha aggiunto Salvini – si è in grado di contenere i danni con terapie farmacologiche. Per questo è importante pensare in chiave preventiva con una profilassi vaccinale.”
I vaccini disponibili per la meningite
Maurizio Orso, Responsabile del Centro Vaccinale dell’Ospedale Niguarda di Milan, ha spiegato:
La maggior parte delle malattie meningococciche nell’uomo è dovuta ai sierotipi A, B, C, W135 e Y e per questi sono disponibili tre tipi vaccini. Nella nostra Regione (la Lombardia, ndr) il vaccino anti-meningococco C, raccomandato ed offerto gratuitamente dopo il compimento del 1° anno di vita, in occasione della vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia; il vaccino anti-meningococco ACW135Y è offerto gratuitamente agli adolescenti in occasione della vaccinazione HPV e rimane gratuito per tutti i non vaccinati fino alla maggiore età. Il vaccino anti-meningococco B è raccomandato e offerto gratuitamente a tutti i neonati a partire dai nati nel 2017.
“I giovani neomaggiorenni – aggiunge il dottor Orso – per un anno possono scegliere autonomamente di puntare sulla propria prevenzione. A questi target si affiancano le persone con patologie croniche e anche i loro conviventi. È opportuno sottolineare che per le fasce di età non coperte dalla ‘istituzionalità’, vi è sempre la possibilità di rivolgersi ai Centri Vaccinali ed effettuare la vaccinazione anti-meningococco con la formula del co-pagamento. Per questo, dobbiamo far crescere la cultura vaccinale e portare avanti un’azione comune tra i medici in chiave preventiva. Da qui, l’invito è quello di rivolgersi ai propri medici e ai Centri Specializzati per chiarire ogni dubbio”.
I numeri della meningite e della copertura vaccinale in Italia
Negli ultimi anni in Italia si è assistito a una diminuzione dei casi di meningite. Si è, infatti, passati da 38 casi nel 2019, a 17 nel 2020 e a 8 nel 2021, e anche in questo caso il sierotipo prevalente è risultato quello B, molto pericoloso nei bambini. A livello nazionale la copertura vaccinale nel 2021 è stata dell’80% per il vaccino contro il sierogruppo B, del 73% contro il sierogruppo C, e del 54% per i vaccini contro i sierogruppi A, C, W, Y. Percentuali maggiori a quelle registrate nel 2020, in particolare per il vaccino contro il sierogruppo B che si era attestato al 66%.
Amelia Vitiello, Presidente del Comitato Nazionale contro la Meningite, fondato dopo aver perso la prima figlia di 18 mesi, ha commentato:
la corretta informazione è la cosa più importante. Specie per raggiungere chi continua ad avere dubbi, ai quali manca spesso quel dato in più per affrontare i propri timori. Quando racconto la mia storia a un’altra mamma o papà, dico che oggi non ci penserei due volte. Il Comitato è nato nel 2007, per evitare che altri genitori vivessero la nostra drammatica esperienza, e per sensibilizzare le famiglie in merito alla prevenzione. D’altronde c’è ancora molta confusione tra vaccini obbligatori e raccomandati, ritenendo questi ultimi non indispensabili, dato che parliamo di incidenza rara della malattia. Ma non conta tanto il numero dei casi, quanto la loro gravità e la rilevanza sulla qualità della vita in caso di sopravvivenza.
“Vaccinarsi – conclude Vitiello – è un diritto-dovere per chi si protegge e per le fasce più fragili, poiché si aumenta l’immunità collettiva. Vaccinarsi è un atto per sé e per gli altri. Quindi i genitori scelgano l’opportunità che dà questo strumento di prevenzione”.