SSN del futuro, le aspettative degli italiani e le sfide da affrontare
Il diritto alla salute sancito dalla Costituzione non è del tutto rispettato e la Sanità dovrebbe essere ancora una priorità per l’azione di governo. Un italiano su due la pensa così, secondo la recente indagine demoscopica “Priorità e Aspettative degli Italiani per un nuovo SSN” condotta da IPSOS. Resta il fatto che, terminato il periodo pandemico, i temi sanitari non occupano più in modo importante le cronache, come certificato anche dai dati AGCOM.
Ma dove è indirizzata oggi la politica sanitaria del nostro Paese? Ad approfondire il tema ci ha pensato la quinta edizione dell’Inventing for Life Health Summit, dedicata al tema“Investing for Life: la salute conta”, organizzata da MSD Italia.
In occasione dell’evento, Nicoletta Luppi, presidente e amministratore delegato di MSD Italia ha dichiarato:
Un solo virus è stato in grado di mettere in ginocchio le economie mondiali; se oggi viviamo una fase di nuova normalità è anche grazie allo straordinario impegno della Ricerca e Sviluppo delle aziende farmaceutiche, unitamente a virtuose partnership pubblico-privato che occorrerebbe mantenere e consolidare per una governance della salute sempre più resiliente, inclusiva e sostenibile. Un impegno che richiede un ecosistema istituzionale, regolatorio ed economico che finalmente guardi con favore all’innovazione, come fattore generatore di valore, come un investimento per il Paese anziché una mera spesa corrente».
Le sfide epocali per il sistema sanitario
Non bisogna dimenticare che il nostro sistema sanitario è di fronte a sfide epocali, primo tra i quali fornire cure e assistenza adeguate a una popolazione che invecchia, mentre già s’intravvedono segnali di crisi organizzativa, come la penuria di medici e infermieri o l’allungarsi delle liste d’attesa nel settore pubblico.
In proposito, l’on. Ugo Cappellacci, presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, ha commentato:
La tragedia della pandemia ha evidenziato i limiti del sistema sanitario e ha imposto il superamento di un approccio ragionieristico al tema del diritto alla salute: il ritorno alla normalità richiede un impegno straordinario per recuperare terreno anche su tutti i fronti che non riguardano il COVID ma che continuano ad esistere e sui quali si sono accumulati ritardi a causa del virus. Le priorità sono il reclutamento del personale sanitario e il miglioramento del trattamento professionale e delle condizioni di lavoro dello stesso. Bisogna superare il numero chiuso nella Facoltà di Medicina e rilanciare le Scuole di Specializzazione e definire una Sanità che veda una maggiore integrazione tra ospedale e territorio, con un incremento delle prestazioni domiciliari. Occorre superare i limiti alla sanità convenzionata per affrontare la questione delle liste d’attesa e affrontare la situazione dei Pronto Soccorso, riguardo alla quale è stato istituito un tavolo al Ministero della Salute”.
Non poteva mancare, nell’evento, un’attenzione particolare per la questione dei finanziamenti e degli investimenti. Su questo specifico punto, ha destato un certo allarme la recente nota di aggiornamento al DEF che mostra un decremento nel rapporto tra il finanziamento spesa sanitaria e il PIL, destinato a calare dal 7,4% al 6,1% nel 2025.