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Prediabete

Annali AMD, migliora la qualità delle cure per i diabetici

Nell’ultima edizione degli annali AMD (Associazione medici diabetologi) emerge un miglioramento dell’assistenza e delle cure erogate ai pazienti diabetici sul territorio. Grazie all’impiego dei farmaci di recente introduzione, come gli inibitori SGLT2 (SGLT2i) e gli agonisti del recettore GLP1 (GLP1-RA), sempre più pazienti raggiungono il target di emoglobina glicata, con evidente riduzione anche del rischio cardiovascolare e renale associato alla patologia diabetica.

Resta, tuttavia, ampio spazio di miglioramento soprattutto per quel che riguarda la gestione di complicanze quali il piede diabetico, le diagnosi tardive, ancora frequenti, del diabete gestazionale e l’alta prevalenza di obesità. Un capitolo a parte merita lo stile di vita, con molti pazienti ancora fumatori. In questo ambito dunque le sfide restano: l’orientamento dovrebbe essere quello di continuare a promuovere la cultura della prevenzione primaria e secondaria e a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di adottare stili di vita virtuosi e di sottoporsi a controlli periodici

Oltre 62 milioni di persone affette in Europa, di cui circa 4,5 milioni nel nostro Paese: in estrema sintesi questi i “numeri” del diabete, secondo i dati diffusi dall’International Diabetes Federation (IDF), riferiti al 2021, e dal rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in occasione dell’ultima edizione della Giornata Mondiale dedicata alla patologia (14 novembre 2023).

Una pandemia, come più volte ricordato, che non accenna ad arrestarsi. Basti ricordare che dal 2000 ad oggi i casi sono raddoppiati, e nel nostro Paese le stime indicano che ci sia almeno un milione di persone con diabete non diagnosticato. Convivono con la malattia quasi due persone su dieci tra i 65 e i 75 anni, quasi tre persone su dieci sopra i 75 anni.

Nonostante le campagne di sensibilizzazione degli ultimi anni e la disponibilità di trattamenti sempre più efficaci e mirati al controllo della glicemia e delle comorbilità associate, soprattutto cardiovascolari e renali, il diabete si conferma ai primi posti per mortalità, con 173mila decessi. Rispetto al passato, il trend di sopravvivenza mostra un leggero miglioramento, tuttavia la mortalità resta elevata soprattutto al Sud e nelle Isole.

L’edizione 2023 degli annali: i risultati in sintesi

Un quadro epidemiologico poco confortante dunque, in cui tuttavia speranze e prospettive di miglioramento arrivano dalla fotografia scattata nell’ultima edizione degli Annali AMD (Associazione Medici Diabetologi) 2023 presentata lo scorso 23 maggio a Roma presso il Ministero della Salute.

Gli Annali costituiscono una pubblicazione periodica che a partire dal 2006 monitora e valuta l’assistenza e la qualità delle cure erogate a oltre 600mila pazienti diabetici sul territorio, delineandosi così come uno dei più importanti database in ambito internazionale: quasi 300 centri diabetologici sul territorio, oltre 42mila persone con diabete di tipo 1 (DT1), oltre 573mila con diabete di tipo 2 (DT2) e più di 13.550 donne con diabete gestazionale, arrivando a coprire in alcune Regioni oltre il 50 % dei pazienti diabetici.

Ma vediamo quali sono i principali risultati dell’indagine di quest’anno. Da una disamina dei diversi indicatori dell’assistenza nel complesso si evince un miglioramento significativo delle performance delle cure diabetologiche nel nostro Paese. In particolare, aumentano i pazienti con emoglobina glicata a target e cresce l’impiego dei farmaci mirati ed efficaci (in particolare SGLT2i e GLP1-RA) nel contrastare le principali complicanze della malattia diabetica.

Permangono però alcune criticità: diagnosi spesso tardiva del piede diabetico, diffusi risultati subottimali nel controllo del peso e la persistenza di alcuni stili di vita incompatibili con una gestione consapevole della malattia, primo fra tutti l’abitudine al fumo.

Giuseppina Russo, coordinatrice nazionale degli Annali AMD alla presentazione dei risultati ha sottolineato:

di anno in anno osserviamo un continuo miglioramento nel monitoraggio della malattia e dei fattori di rischio cardiovascolare, nel raggiungimento dei corretti valori di emoglobina glicata e nell’impiego appropriato dei farmaci. Ci sono fronti su cui possiamo fare di più, come l’esame del piede diabetico, una delle complicanze più temute e invalidanti del diabete, eseguito in meno del 20% dei casi (tipo 1 e 2), la gestione del peso (presentano obesità quasi il 14% dei pazienti con DM1, il 35% di quelli con DM2 e il 24% delle donne con diabete gestazionale) e quello degli stili di vita, con molti pazienti ancora fumatori. Ma ci conforta il trend positivo che va nella giusta direzione.”

Nelle tabelle che seguono sono riassunti alcuni dei principali dati  pubblicati negli Annali AMD 2023.

Redazione

articolo a cura della redazione