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Diabete tipo 2, basso peso alla nascita e sovrappeso da giovani aumentano il rischio

Il diabete mellito di tipo 2 (DM2) è una patologia cronica, strettamente collegata a sovrappeso e obesità, con una prevalenza che arriva al 6% della popolazione italiana (dati Ministero della Salute) ed è prevista in crescita.

Per aumentare le conoscenze sui possibili collegamenti tra il peso corporeo nelle diverse fasi evolutive e il rischio di sviluppare il diabete da adulti uno studio svedese ha utilizzato i dati di un’ampia popolazione, il cui BMI è stato monitorato negli anni e ha trovato che la combinazione di basso peso alla nascita e sovrappeso durante l’infanzia e/o la giovane età, aumenta sensibilmente il rischio di insorgenza di diabete di tipo 2 in età adulta.

Lo studio su BMI in giovane età e rischio di diabete

La ricerca ha utilizzato i dati dello studio di popolazione BMI Epidemiology Study (BEST) Gothenburg, che ha coinvolto oltre 34 mila individui nati tra il 1945 e il 1961, e seguiti fino al 31 dicembre 2019.

Il Body Mass Index (BMI) è stato rilevato a 8 e 20 anni, mentre le informazioni sulla presenza di diabete di tipo 2 sono state tratte dai registri nazionali svedesi; sono stati considerati in sovrappeso bambini con BMI >17,9 e giovani con BMI >25.

L’analisi statistica ha evidenziato che la combinazione di basso peso alla nascita (inferiore al valore mediano di 3,6 chilogrammi), e sovrappeso all’età di 20 anni -ma non durante l’infanzia- è associata a un aumento del rischio di sviluppare diabete fino a sei volte (HR 6,07; IC al 95% 5,08-7,27).

Inoltre, i soggetti caratterizzati da peso alla nascita inferiore a 2,5 chilogrammi e da valori di BMI >25 all’età di 20 anni, sono esposti a un rischio di diabete aumentato di dieci volte (HR 9,94; IC al 95% 6,57-15,05).

Il possibile ruolo delle conseguenze metaboliche della restrizione della crescita fetale

Gli autori ipotizzano che la spiegazione di questo fenomeno potrebbe risiedere nelle conseguenze metaboliche della restrizione della crescita fetale che, combinata con l’aumento del BMI e con il picco di insulino-resistenza causati dalla pubertà, si tradurrebbe in un rischio aggiuntivo per lo sviluppo di diabete di tipo 2.

Un aspetto interessante della ricerca riguarda la possibilità di ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 del 21%, correggendo il sovrappeso nella giovane età adulta. Pertanto, sottolineano gli autori, gli individui con basso peso alla nascita dovrebbero essere oggetto di maggiore attenzione durante la crescita, in termini di controllo del peso e di monitoraggio della glicemia.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Diabetologia, e saranno presentati al prossimo Congresso Europeo sull’obesità (ECO2024), previsto a Venezia per il prossimo mese di maggio.

Redazione

articolo a cura della redazione