
Sanità virtuale, a Cagliari l’ospedale è sul metaverso
Da ottobre a Cagliari si può entrare all’ospedale senza muoversi da casa. Non è un semplice collegamento ad una piattaforma digitale, ma un’esperienza immersiva in cui l’avatar del paziente incontra e interagisce con gli avatar del personale sanitario e amministrativo. L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari ha aperto il primo ospedale italiano nel Metaverso. Per il momento è possibile prenotare visite, pagare il ticket e svolgere altre pratiche, oltre incontrare il personale dell’URP, ma in un prossimo futuro sarà possibile anche accedere a servizi clinici.
Per accedere all’ospedale nel metaverso di Cagliari si possono utilizzare Oculus, pc, tablet e smartphone. Per entrare è sufficiente collegarsi a questo link o seguire le istruzioni sul sito www.aoucagliari.it
Chiara Seazzu, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari racconta come è nata questa iniziativa:
sentivamo fortemente l’esigenza di avvicinarci il più possibile alle persone, ai nostri pazienti, facilitandoli nell’ingresso all’ospedale e quindi abbiamo pensato ad un approccio innovativo. Con strumenti di uso quotidiano come smartphone, PC, tablet o con gli Oculus, i nostri utenti possono entrare nell’ospedale virtuale, che oggi è un modello in progress. Come prima iniziativa, da ottobre abbiamo stabilito il contatto con il pubblico come interazione. A partire dal pagamento del ticket della prenotazione di una visita, alla prenotazione dei farmaci che si devono ritirare presso la nostra farmacia ospedaliera, ma abbiamo anche la possibilità di consentire ai nostri utenti di dialogare, durante gli orari lavorativi, con le nostre colleghe dell’URP per un contatto più diretto”.
Qual è il grado di avanzamento del progetto?
il progetto dell’ospedale nel metaverso è stato avviato a ottobre e, ad oggi, abbiamo più di quattromila utenti che utilizzano l’ospedale virtuale a partire dal primo giorno, quando abbiamo rilevato milleduecento accessi. Vorremmo quindi estendere questo modello nell’ambito delle singole strutture sanitarie, l’idea è di realizzarlo nel più breve tempo possibile all’interno dell’assistenza di anestesia e della rianimazione, ovvero nelle cure palliative e nella terapia del dolore. Al Presidio Ospedaliero San Giovanni di Dio di Cagliari è già presente la stanza multisensoriale a cui si può accedere in modalità virtuale mediante gli Oculus. Secondo i medici palliativisti il suo utilizzo riduce la percezione del dolore del 40%. Come ulteriore step, intendiamo implementare il progetto di ospedale nel metaverso anche in cardiologia.”
Quali sono i vantaggi per i pazienti e per i medici?
sicuramente uno dei vantaggi per il paziente è poter accedere comodamente da casa ai nostri servizi sanitari. Immaginiamo una persona anziana, magari coadiuvata da un nipote, può evitare il traffico, lo stress delle attese che abbiamo presso le nostre strutture, per cui, da casa, può avere la stessa prestazione. Il medico recupera tempi di lavoro e quindi abbiamo un efficientamento del servizio, anche per poter dare risposte a più pazienti possibile”.
Non c’è il rischio che con queste nuove tecnologie che il medico possa essere ‘sostituito’ dall’intelligenza artificiale?
noi riteniamo che sicuramente l’intelligenza artificiale aiuterà moltissimo i medici e aiuterà moltissimo nella diagnosi, anche per avere delle terapie più appropriate attraverso l’utilizzo degli algoritmi. Ma l’intelligenza artificiale va governata. E quindi la risposta alla sua domanda è no, non vedo questo rischio”.
Che ruolo potrebbe occupare il medico di medicina generale, nel contesto dell’ospedale nel metaverso?
un ruolo importante. In questo senso è orientato il progetto che attueremo nella cardiologia con l’ausilio del metaverso, perché ospiterà un luogo dove i nostri cardiologi ospedalieri, i medici di medicina generale e i cardiologi del territorio si incontreranno, come in un tele consulto, proprio per discutere di casi specifici. Perché, molto spesso, il medico di medicina generale non sa come e dove inviare il paziente al cardiologo. Con il metaverso avremo un luogo virtuale dove si potrà parlare e per esempio, si potranno prescrivere delle terapie di farmaci ospedalieri che un medico di medicina generale non potrebbe prescrivere”.