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Cataratta, l’intervento può ridurre anche il rischio di caduta

Uno studio americano evidenza come la rimozione della cataratta riduca il rischio di caduta, frattura ed emorragia intracranica

Secondo i risultati di una ricerca condotta dall’Università del Texas, e pubblicati sulla rivista Journal of the American Geriatrics Society, l’intervento di rimozione della cataratta, con l’inserimento di una lente intraoculare, è associato a un ridotto rischio di cadute, fratture ed emorragie intracraniche negli adulti di oltre 60 anni.

Al fine di valutare il ruolo dell’intervento nel mitigare i danni dovuti a infortuni, più frequenti nell’età anziana, sono stati analizzati i dati raccolti da 64 organizzazioni sanitarie statunitensi. Gli eventi esaminati hanno riguardato cadute, emorragie e fratture di omero, radio, anca e caviglia, nel corso di un periodo di dieci anni di osservazione.

I pazienti con una diagnosi di cataratta sono stati divisi in due coorti in base all’essersi sottoposti, o meno, a una procedura chirurgica per la rimozione entro dieci anni dalla diagnosi.

Rischi ridotti per i pazienti che si sottopongono all’intervento di cataratta

Ogni coorte considerata includeva 420,907 pazienti, con età media di 70,6 anni. Per i pazienti sottoposti all’intervento è stata evidenziata una riduzione del rischio di caduta pari al 17% (OR: 0,83; p < 0,0001).

Gli stessi pazienti mostravano inoltre una inferiore probabilità di andare incontro a fratture dell’omero (OR: 0,95), del radio (OR: 0,93) dell’anca (OR: 0,93) e della caviglia (OR: 0,91) mostrando, quindi, riduzioni del rischio di fratture comprese tra il 7% e il 9%.

Anche il rischio di emorragia intracranica, con sanguinamenti epidurali o subdurali, si è rivelato più basso per i pazienti sottoposti a intervento, con una riduzione dell’11% e del 23%, rispettivamente.

I risultati della ricerca confermano che le riduzioni del rischio di mortalità, già descritti nei pazienti sottoposti a intervento di cataratta, potrebbero essere attribuibili alla ridotta probabilità di cadute.

Poiché si tratta di uno studio osservazionale non è possibile stabilire un nesso di causalità tra gli eventi; i risultati tuttavia rivestono, secondo gli Autori, un significato da non trascurare considerando il progressivo aumento della popolazione anziana.

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Stefania Cifani

Giornalista scientifica e Medical writer

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