In Italia ci sono più di 500 comuni ad alta vulnerabilità sociosanitaria, spesso localizzati in aree montane o interne. Sono stati individuati, attraverso un Indice comunale di criticità potenziale (ICCP) dai ricercatori di Age-It, programma di ricerca coordinato dall’Università di Firenze e finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Il progetto Age-It ha coinvolto 27 tra università ed Enti di ricerca italiani in una rete articolata in 10 Spoke (filiere di ricerca), caratterizzati dall’integrazione tra scienze sociali, biomediche e tecnologiche. L’obiettivo del programma è rendere l’Italia un riferimento internazionale nella ricerca sull’invecchiamento e nella promozione di politiche age-friendly.
La mappa elaborata sulla base dell’Indice di criticità potenziale mostra come le aree interne e montane del nostro paese siano caratterizzate da comuni con elevata incidenza di ultraottantenni, carenza di caregiver potenziali e difficoltà di accesso ai servizi sanitari essenziali.
Ad Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università degli Studi di Firenze e presidente di Age-It abbiamo chiesto quali strategie potrebbero essere più efficaci, anche nel breve periodo, per ridurre le disuguaglianze strutturali tre le diverse aree del nostro paese:
occorre un mix di interventi: rafforzare la presenza di medici e infermieri di comunità, incentivare la telemedicina e valorizzare le farmacie rurali come presìdi sociosanitari. A breve termine, il completamento delle Case di Comunità e l’impiego delle risorse del PNRR possono offrire risposte concrete. Il lavoro di Age-It, in particolare quello dello Spoke 5 che è coordinato dai professori Marco Albertini dell’Università di Bologna e Cecilia Tommassini dell’Università del Molise, ha già individuato attraverso l’Indice comunale di criticità potenziale (ICCP) oltre 500 comuni ad alta vulnerabilità sociosanitaria, spesso localizzati in aree montane o interne, che richiedono azioni mirate per superare carenze di accesso ai servizi e isolamento sociale”.
Secondo lo Spoke 5 di Age-It, nei comuni a più alto rischio di criticità l’assistenza è spesso affidata a caregiver informali, con forti disuguaglianze: le famiglie con meno risorse economiche e culturali sostengono il carico maggiore, spesso senza supporto pubblico adeguato. In questo contesto, quale ruolo possono avere i medici di medicina generale?
i medici di medicina generale, grazie alla loro prossimità, sono nella posizione ideale per intercettare segnali di stress nei caregiver informali. Lo Spoke 5 di Age-It evidenzia che il sovraccarico ricade soprattutto su famiglie con minori risorse, spesso escluse dai canali di supporto. Serve quindi un rafforzamento del ruolo del MMG nella presa in carico precoce e nella connessione con reti di supporto, anche tramite piattaforme digitali e strumenti formativi sviluppati proprio da Age-It.”.
Considerando il previsto aumento della domanda di Long-Term Care e la riduzione dei caregiver disponibili, come immagina possa evolversi il ruolo del medico di medicina generale nei piccoli comuni montani?
con l’aumento della domanda di LTC e la diminuzione di caregiver disponibili, i MMG possono diventare nodi strategici di una rete integrata di assistenza. Lo Spoke 5 propone modelli innovativi di governance territoriale, inclusi Centri Residenziali multiservizio e strumenti di telemonitoraggio. Serve un riconoscimento formale del loro ruolo di coordinatori, con adeguato supporto formativo e organizzativo per affrontare la complessità crescente dell’assistenza agli anziani nelle aree più fragili”.
La professoressa Petrucci lo scorso 17 aprile durante un’audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto, ha proposto di istituire un centro nazionale di eccellenza dedicato all’invecchiamento. Un’istituzione di questo tipo è presente in numerosi paesi europei, ma manca in Italia nonostante la presenza di una delle popolazioni più longeve del pianeta.
L’I3 (Istituto Italiano sull’Invecchiamento), proposto da Petrucci, avrebbe il compito di proseguire il lavoro svolto da Age-It, coordinare le attività scientifiche e promuovere una governance condivisa e strategica delle politiche per la longevità.