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Celiachia, dieta senza glutine ed esiti di salute a lungo termine

Uno studio ha verificato l'incidenza dei sintomi della celiachia e lo stato di salute generale, a breve e lungo termine, dei pazienti che seguono una dieta gluten free

L’esclusione del glutine dall’alimentazione dei soggetti a cui è stata diagnosticata la malattia celiaca (MC) costituisce attualmente l’unico trattamento efficace della malattia.

L’adesione a una rigorosa dieta senza glutine (GF) rappresenta una sfida per i pazienti e un cambiamento definitivo delle abitudini alimentari, che deve essere mantenuto per tutta la vita.

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Università di Teheran (Iran) e pubblicato sulla rivista BMC Gastroenterology ha monitorato il grado di adesione e gli effetti della dieta GF sui sintomi della MC e sullo stato di salute generale, nel corso degli anni.

Una coorte di 300 celiaci (età media 41 anni, quasi tre quarti donne) ha fornito, attraverso interviste telefoniche, dati sull’aderenza alla dieta, sui sintomi gastrointestinali e non gastrointestinali e ha indicato i principali ostacoli all’adesione alla dieta GF.

Sono state inoltre esaminate le cartelle cliniche con i valori di laboratorio di base e altre informazioni cliniche per valutare la presenza di comorbidità e lo stato di salute generale.

L’aderenza alla dieta senza glutine

Sulla base di un questionario validato i partecipanti sono stati divisi in tre gruppi, secondo la durata della dieta: a breve o medio termine (≤6 mesi), a lungo termine (da 6 a 24 mesi) e a lunghissimo termine (≥24 mesi). Lo studio ha analizzato l’andamento dei sintomi associati alla celiachia, dei valori di laboratorio e delle comorbilità nei diversi gruppi.

Poco più della metà dei partecipanti (55%) ha mostrato una rigorosa aderenza alla dieta senza glutine. Tuttavia nel 28% dei casi c’è stato un peggioramento dell’aderenza con il passare del tempo, mentre circa il 29% è migliorato.

Lo studio ha rilevato anche, in alcuni casi, un gap tra l’autopercezione e l’effettiva aderenza alla dieta GF, ossia alcuni pazienti hanno dichiarato un grado di adesione alla dieta che non corrispondeva ai dati oggettivi.

L’effetto della dieta senza glutine

I risultati dello studio confermano gli effetti positivi della dieta GF sia sui sintomi gastrointestinali, ad esempio l’assenza di dolore addominale nel 71% del gruppo a breve termine e fino all’85% nel gruppo a lunghissimo termine, sia dei sintomi extraintestinali, come ad esempio la depressione, con una percentuale di pazienti senza depressione che va dal 64% nel gruppo a breve termine a quasi il 90% nel gruppo a lunghissimo termine.

Inoltre, valori di laboratorio come vitamina D ed ematocrito hanno mostrato un miglioramento (p <0,05), mentre il carico di comorbilità è diminuito significativamente (p = 0,001). Anche l’anemia e i sintomi neurologici hanno mostrato risultati migliori con un’aderenza più prolungata alla dieta GF.

In generale i dati dello studio confermano che per i pazienti celiaci attenersi alla dieta GF aiuta a ridurre il peso complessivo di ulteriori problemi di salute.

 

Fonte: Rahimi, S., et al. Gluten-free diet adherence patterns and health outcomes in celiac disease: a retrospective observational study. BMC Gastroenterol 25, 591 (2025)

La necessità di un regolare monitoraggio e supporto dei pazienti celiaci

Il quadro generale tracciato da questo studio conferma che una rigorosa adesione alla dieta GF costituisce una sfida per i pazienti, solo circa la metà del campione è riuscito a raggiungerla. Molti hanno segnalato difficoltà dovute a fattori quali la limitata disponibilità di alimenti senza glutine, l’elevato costo delle opzioni senza glutine e la confusione derivante da etichette alimentari poco chiare. Adolescenti e giovani adulti spesso affrontano ulteriori difficoltà in relazione alla vita sociale, che rendeno l’aderenza alla dieta ancora più complessa.

Questi risultati sottolineano l’importanza del supporto continuo da parte degli operatori sanitari per aiutare i pazienti a gestire le restrizioni dietetiche.

I miglioramenti nei sintomi gastrointestinali, nella salute mentale e nei valori di laboratorio confermano il ruolo fondamentale della dieta senza glutine nella gestione della celiachia. Tuttavia, non tutti i sintomi si sono risolti completamente e problemi come gonfiore e stitichezza sono rimasti comuni. Questi problemi persistenti, secondo gli autori dello studio, potrebbero essere collegati a cambiamenti nella flora batterica intestinale o ad altri meccanismi non completamente risolti dalla sola dieta GF.

I miglioramenti nella salute mentale sono particolarmente significativi, poiché depressione e ansia sono comuni tra le persone con celiachia. Il miglioramento dell’umore e la riduzione dell’affaticamento possono riflettere sia la guarigione fisica che l’adattamento psicologico alla vita dopo la diagnosi.

Lo studio ha anche evidenziato il divario tra l’aderenza auto-riferita e le misurazioni oggettive. Alcuni pazienti ritenevano di seguire rigorosamente la dieta, ma un’attenta valutazione ha rivelato errori ricorrenti o contaminazioni crociate. Ciò suggerisce che una valutazione dietetica regolare e strutturata dovrebbe essere parte integrante del follow-up della celiachia.

in collaborazione con Dr. Schär

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Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.

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