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Dati sensibili nella comunicazione medica: come evitare rischi professionali e legali

Nell’era dell’informatica la trasmissione dei dati e la protezione della privacy è una tematica che investe tutte le professioni ed ha un rilievo particolare nella professione medica. Tutto quello che riguarda lo stato di salute e le cure mediche, infatti, rientra a pieno titolo nella categoria dei dati sensibili e deve rispondere alle normative che ne regolano la diffusione.

Il medico, quindi, quando utilizza i nuovi strumenti informatici nella propria pratica professionale si trova di fronte ad obblighi deontologici e a rischi professionali, che non sempre sono sufficientemente conosciuti.

La protezione dei dati e tutta la normativa che regola questo ambito può sembrare una materia complessa, che richiede una preparazione tecnica e giuridica specifica. In realtà, si tratta di un tema che tocca direttamente il medico nella sua attività abituale, in azioni che compie quotidianamente, come comunicare con i colleghi via computer o smartphone, per un consulto, per scambiare idee su una diagnosi o una terapia.

L’attenzione va posta sullo strumento utilizzato e in particolare sull’applicazione (app) utilizzata per lo scambio di messaggi. Il medico, infatti, comunicando con i colleghi diffonde dati sensibili e se non utilizza uno strumento adeguato si espone a un rischio legale e professionale. Vediamo come e perché.

I rischi legati all’uso di app non progettate per la tutela dei dati personali

I dati relativi alla salute sono tra i più sensibili e la loro diffusione è vietata, a meno che non siano rispettate alcune norme fondamentali, a partire dal consenso esplicito dell’interessato. Le applicazioni di messaggistica di uso comune spesso non adottano misure di sicurezza idonee, come la crittografia dei dati, con il rischio di accessi non autorizzati.

Inoltre, le norme prevedono il principio di minimizzazione dei dati, ossia la normativa stabilisce che vanno raccolti e trattati solo i dati strettamente necessari a una specifica finalità e le app generiche non permettono sempre un controllo preciso sui dati trattati.
Occorre quindi prendere coscienza che l’utilizzo di strumenti non progettati per la gestione dei dati sensibili mette a rischio non solo la sicurezza delle informazioni, ma anche la conformità legale delle strutture sanitarie.

Va aggiunto che una gestione non conforme dei dati, oltre a esporre le organizzazioni e i professionisti a sanzioni e danni reputazionali, può compromettere la fiducia tra pazienti e operatori sanitari.

Le scelte giuste per comunicare in sicurezza

Cosa fare per evitare i rischi professionali e legali legati alla gestione dei dati sensibili? Il primo passo è sicuramente utilizzare una app progettata per comunicare rispettando le norme sulla protezione dei dati.

L’app di messaggistica Doctolib Siilo offre al medico tutte le garanzie necessarie per poter comunicare in sicurezza con i propri colleghi. Innanzitutto utilizza la crittografia end-to-end per proteggere la trasmissione delle comunicazioni e dei dati. Inoltre garantisce un ambiente sicuro e dedicato, con accesso riservato a professionisti sanitari verificati.

Doctolib Siilo, infatti, rispetta il principio di “privacy by design”, che impone l’integrazione della protezione dei dati fin dalla progettazione del sistema. Oltre a questo l’app offre funzionalità specificamente mirate al settore sanitario, in particolare:

  • Consente la condivisione sicura di documenti clinici e dati sensibili.
  • Facilita il coordinamento delle cure tra professionisti, rendendo possibile la creazione di casi clinici condivisibili.
  • Offre strumenti di comunicazione istantanea, incluse videochiamate, per garantire un’interazione rapida ed efficiente tra operatori.

È importante sottolineare che scegliendo Doctolib Siilo si riduce la necessità di utilizzare molteplici piattaforme non sicure o frammentate ed è possibile centralizzare le comunicazioni e il trattamento delle informazioni in un’unica applicazione sicura e affidabile.

Doctolib Siilo consente quindi di creare una rete collaborativa di professionisti sanitari, facilitando il lavoro di squadra e la continuità assistenziale.

Considerazioni conclusive

Il corretto utilizzo degli strumenti informatici è ormai diventato un aspetto fondamentale nello svolgimento della professione medica. In particolare la protezione dei dati è uno degli aspetti più delicati per i potenziali rischi a cui espone il professionista.

Va ricordato che il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente intensificato la vigilanza sulla tutela dei dati sanitari, evidenziando l’importanza di utilizzare piattaforme digitali conformi alle normative vigenti. In particolare, ha sottolineato che la diffusione di informazioni sulla salute è vietata, salvo specifiche finalità supportate da una legittima base giuridica, come il consenso dell’interessato. Le piattaforme devono quindi implementare misure tecniche e organizzative adeguate per prevenire accessi non autorizzati e garantire la riservatezza dei dati trattati.

Scegliere una app progettata secondo il principio di “privacy by design” è quindi una scelta etica, per la tutela dei pazienti, ma anche strategica per il professionista che può migliorare la qualità delle cure, implementando comunicazioni e scambio professionale con i colleghi, in un ambiente sicuro e senza rischi.

in collaborazione con Doctolib

Redazione

articolo a cura della redazione