Una nuova analisi basata sul rapporto Global Burden of Disease 2021 stima un incremento del 112% dei soggetti colpiti
Tra 25 anni, per effetto dell’invecchiamento progressivo della popolazione, i soggetti affetti da Parkinson in tutto il mondo saranno 25,2 milioni, con un incremento del 112% rispetto alle stime relative al 2021. È quanto si legge in un articolo pubblicato sul British Medical Journal da Dongning Su, dell’Università di Beijing, in Cina, e colleghi, che basa le sue proiezioni sull’analisi dei dati contenuti nel rapporto Global Burden of Disease 2021.
Grazie a questi dati, è stata stimata la prevalenza specifica per età, sesso e anno della malattia di Parkinson in 195 Paesi e territori. L’analisi ha riguardato la variazione percentuale media annua dei soggetti affetti, da cui sono state estrapolate le tendenze temporali della prevalenza, valutando i contributi relativi della crescita e dell’invecchiamento della popolazione fino al 2050.
Più nello specifico, le proiezioni parlano di una prevalenza che arriverà a 267 casi per 100mila abitanti nel 2050, con un aumento significativo del 76% rispetto al 2021, mentre la prevalenza standardizzata per età è stata prevista a 216 casi per 100mila, con un aumento del 55% rispetto al 2021.
Incremento legato all’invecchiamento della popolazione
Secondo le proiezioni, a registrare l’aumento percentuale più elevato della prevalenza per tutte le età (+144%) e della prevalenza standardizzata per età (+91%) della malattia di Parkinson tra il 2021 e il 2050 saranno i Paesi che si trovano nella fascia centrale dell’Indice socio-demografico.
Nei dati disaggregati per regione geografica, si legge inoltre che l’Asia orientale avrà il maggior numero di casi di malattia di Parkinson nel 2050 (10,9 milioni), mentre per l’incremento di prevalenza l’Africa sub-sahariana occidentale (+292%) e l’Europa centrale e orientale (+28%) si situeranno ai due estremi opposi, a causa della crescita demografica negativa e di un minore contributo dell’invecchiamento della popolazione.
Se si guardano le fasce di età, l’incremento più considerevole si concentra negli over80 (+196%). Il rapporto uomo-donna della prevalenza standardizzata per età della malattia di Parkinson è stato previsto in aumento da 1,46 nel 2021 a 1,64 nel 2050 a livello globale.
Per quanto riguarda le cause del fenomeno, l’analisi statistica mostra che l’aumento dei casi di Parkinson complessivo è dovuto per l’89% all’invecchiamento della popolazione, per il 20% alla crescita della popolazione e solo per il 3% a un cambiamento intrinseco della prevalenza.
Nelle conclusioni dello studio si legge:
considerando l’inevitabile invecchiamento della popolazione, la crescita demografica e la disabilità sperimentata dalle persone affette dalla malattia di Parkinson a causa della sua natura cronica, è urgente che la ricerca futura si concentri sullo sviluppo di nuovi farmaci, tecniche di ingegneria genetica e terapie di sostituzione cellulare volte a modificare il decorso della malattia e a migliorare la qualità di vita dei pazienti.”