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L’allarme degli infettivologi italiani per i tagli Usa ai programmi di salute pubblica

Tagliare i finanziamenti alla cooperazione sanitaria internazionale non solo penalizza i Paesi più fragili, ma rappresenta una minaccia per la sicurezza sanitaria di tutti.”

Lo afferma Roberto Parrella, presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, che esprime preoccupazione per le possibili conseguenze nel settore della prevenzione e cura delle malattie infettive della decisione dell’amministrazione Trump di sospendere i finanziamenti federali statunitensi ai programmi di salute pubblica nazionali ed internazionali. (Anche se una decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti ha in parte bloccato il provvedimento del Presidente. Ndr)

Questa decisione – sostiene SIMIT – mette a rischio milioni di vite nei Paesi più poveri e vulnerabili, compromettendo i progressi nella lotta globale alle malattie infettive e alla prevenzione delle pandemie.

Il blocco dei fondi USAID – sottolinea SIMIT – ha già causato la chiusura di centri clinici e l’interruzione di programmi fondamentali per l’infezione da HIV/AIDS, per la tubercolosi e per la malaria. Il ripristino della cosiddetta “Mexico City Policy”, che blocca i finanziamenti federali statunitensi alle ONG, limita gravemente l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, mentre il congelamento di finanziamenti alle istituzioni federali come il National Institute of Health (NIH) e il Center for Disease Control and Prevention (CDC) ostacola la ricerca scientifica e la prevenzione delle epidemie.

La SIMIT esprime preoccupazione anche per ordine esecutivo impartito ai Center for Disease Control and Prevention (CDC) sul ritiro degli articoli scientifici in fase di pubblicazione per rimuovere termini considerati “non conformi” dalla nuova amministrazione USA, configurando un esempio di interferenza politica sulla Scienza e sulla Salute pubblica. Conclude Parrella:

SIMIT chiede al Governo italiano di esercitare una pressione politica sulla Presidenza degli Stati Uniti al fine di considerare una revisione di queste misure e invita la comunità scientifica nazionale e internazionale a rafforzare il proprio impegno per garantire la continuità dei programmi sanitari essenziali di ricerca e prevenzione, soprattutto nelle fasce di popolazioni fragili. La salute è un diritto universale non politicamente negoziabile e deve restare al centro delle politiche globali.”

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alessandro visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.

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