Skip to content

Post ictus, laboratorio teatrale per curare l’afasia

Nonostante i trattamenti logopedici tradizionali, molti pazienti continuano a soffrire di problemi comunicativi anche a distanza di tempo dall'evento cerebrovascolare

Nonostante i trattamenti logopedici tradizionali, molti pazienti continuano a soffrire di problemi comunicativi anche a distanza di tempo dall’evento cerebrovascolare. Questo porta spesso all’isolamento sociale delle persone, soprattutto considerando che molte di esse sono persone in piena attività lavorativa e sociale”.

Così Lucilla Vestito, logopedista, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova introduce un progetto pilota di teatroterapia che sta offrendo nuove speranze ai pazienti affetti da afasia post ictus. Vestito, che è dottore di ricerca in Neuroscienze, oltre che referente della teatro-terapia per A.L.I.Ce. Liguria Odv, spiega:

la teatroterapia permette di lavorare sugli aspetti pragmatici della comunicazione: l’alternanza dei ruoli comunicativi, la gestualità e la mimica facciale, sviluppando al contempo autostima e sicurezza. Inoltre, essendo un’attività di gruppo, facilita la creazione di relazioni sociali e amicali”.

Il progetto, attivo da circa un anno e mezzo, coinvolge sette pazienti afasici in fase cronica e un caregiver. L’iniziativa trova fondamento scientifico in una  review pubblicata dall’OMS nel 2019, che ha analizzato oltre 300 studi sull’impiego delle arti terapie nella riabilitazione, evidenziando il loro impatto positivo sul benessere personale e sociale dei pazienti.

“I pazienti selezionati per il progetto – aggiunge la logopedista – presentano diversi gradi di compromissione del linguaggio, ma tutti condividono buone capacità di comprensione e una forte motivazione a partecipare. Le sessioni, inizialmente della durata di un’ora settimanale, sono state successivamente estese a un’ora e mezza su richiesta degli stessi partecipanti.”

I primi risultati evidenziano miglioramenti nella comunicazione e nel tono dell’umore

“I risultati preliminari – afferma Vestito – appaiono incoraggianti: dopo sei mesi, i questionari di autovalutazione hanno evidenziato un significativo miglioramento della percezione delle proprie capacità comunicative e del tono dell’umore. Anche i caregiver hanno confermato questi progressi, sebbene con valutazioni leggermente meno positive riguardo al recupero della parola.” E aggiunge:

ciò che ci ha sorpreso è la naturale predisposizione dei pazienti a questa forma di comunicazione non verbale. Paradossalmente, sono più abili di noi nel comunicare attraverso gesti ed espressioni.Gli esercizi, adattati da quelli utilizzati nelle scuole di recitazione, stimolano anche altre funzioni cognitive come memoria e attenzione”.

“In un contesto dove non esistono trattamenti farmacologici specifici per l’afasia – conclude Vestito – iniziative come questa rappresentano un’importante risorsa complementare alla logopedia tradizionale. Vogliamo essere un piccolo seme che possa germinare in altre realtà. Per medici di base e neurologi è anche importante il messaggio da trasferire ai pazienti per poter offrire loro alternative terapeutiche anche a lungo termine, e che c’è ancora qualcosa che possiamo fare”.

I laboratori di teatro-terapia

Andrea Vianello, giornalista Rai e presidente di A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale) spiega:

i laboratori di teatro-terapia sono una delle diverse attività che la nostra Associazione realizza sul territorio e, in particolare, aiutano ad aumentare la comprensione, migliorando l’autostima e la capacità comunicativa. In questo modo, si riescono ad esprimere emozioni che difficilmente riuscirebbero ad emergere in altri contesti; riteniamo quindi che questa attività possa costituire un prezioso supporto per ristabilire capacità sociali e relazionali e, nello stesso tempo, contribuisca ad alleviare ansia, stress e depressione che spesso colpiscono le persone che hanno avuto un ictus”.

Alice Italia onluspost ictusteatroterapia
Pogliaghi
Silvia Pogliaghi

Giornalista scientifica, specializzata su ICT in sanità.

Articoli correlati