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Salute ambientale, il rumore come fattore di rischio

La Società europea di Cardiologia (ESC) considera l'inquinamento acustico un primario fattore di rischio modificabile per malattie cardiovascolari e metaboliche

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) sull’inquinamento acustico più del 20% dei cittadini europei sono esposti a un livello di rumore ambientale pericoloso per la salute. La componente principale del rumore eccessivo riguarda i trasporti.

Nello specifico, circa 92 milioni di persone sono esposte a livelli di rumore provocati dal traffico stradale oltre la soglia massima prevista dalla Direttiva UE di 55 decibel (dB) per il giorno e 50 la notte. A cui si aggiungono le persone esposte al rumore provocato da treni (18 milioni) ed aerei (2,6 milioni).

L’inquinamento acustico è associato a stress e disturbi del sonno, che possono contribuire allo sviluppo di malattie cardiovascolari e metaboliche, disturbi mentali e persino morti premature.

L’esposizione prolungata al rumore causato dai trasporti in Europa è stata collegata a circa 66.000 morti premature, 50.000 nuovi casi di malattie cardiovascolari e 22.000 nuovi casi di diabete di tipo 2. Inoltre, il rumore potrebbe contribuire a migliaia di casi di depressione e demenza.

Sono dati che allarmano in modo particolare i cardiologi. Thomas Münzel, presidente della Task Force per la Sostenibilità ambientale dell’ESC afferma:

come cardiologo, accolgo questo rapporto come un campanello d’allarme atteso da tempo. I dati mostrano chiaramente che l’esposizione cronica al rumore dei trasporti rappresenta una grave minaccia per la salute cardiovascolare e metabolica, al pari di fumo, diabete, ipercolesterolemia e ipertensione.”

I meccanismi che contribuiscono ad aumentare il rischio cardiovascolare

I cardiologi dell’ESC evidenziano i meccanismi biologici attraverso i quali il rumore scatena le malattie: aumento dell’attività simpatica, frammentazione del sonno, alterazione del ritmo circadiano, stress ossidativo, infiammazione sistemica e disfunzione endoteliale. Questi fattori alimentano ipertensione e aterosclerosi, con conseguenze come infarti, ictus e insufficienza cardiaca.

Le prove dimostrano, sottolineano i cardiologi, che effetti cardiovascolari avversi si verificano a livelli di rumore pari a soli 45 dB, ben al di sotto delle attuali soglie normative.

“La scienza è chiara – aggiunge Münzel – il rumore notturno interrompe il recupero dell SSN e il sonno profondo, aumentando il rischio di eventi cardiovascolari acuti. La regolamentazione deve adeguarsi.”

Le categorie più a rischio

L’inquinamento acustico è particolarmente dannoso per alcune categorie a rischio: bambini, anziani, donne in gravidanza, lavoratori su turni, persone con disturbi mentali e pazienti con patologie cardiovascolari preesistenti. Per questi gruppi, il rumore agisce come un potente amplificatore di malattia, peggiorando la prognosi e aumentando la mortalità.

Rispetto ad altre minacce ambientali per la salute in Europa, afferma l’EEA, il rumore dei trasporti si colloca tra le prime tre, subito dopo l’inquinamento atmosferico e i fattori climatici legati alla temperatura.

Per bambini e adolescenti, secondo l’EEA, l’esposizione al rumore ha contribuito a oltre 560.000 casi di difficoltà di comprensione della lettura, 63.000 problemi comportamentali e 272.000 casi di sovrappeso infantile (dati del 2021).

Abbassare le soglie di rumore consentito

Il rapporto EEA 2025 sostiene fermamente l’allineamento della legislazione europea ai valori guida dell’OMS di 40 dB durante la notte e 45 dB di giorno e incoraggia un’urgente riforma normativa. Il prof. Münzel ha sottolineato:

se vogliamo seriamente prevenire le malattie cardiache, l’ictus e il diabete, la riduzione del rumore deve diventare un pilastro centrale delle strategie di prevenzione cardiovascolare”.

La task force per la sostenibilità ambientale dell’ESC sta già lavorando per integrare il rumore e l’inquinamento atmosferico nelle linee guida per la prevenzione cardiovascolare. Scrivono i cardiologi:

il rumore ambientale non è più solo una questione di pianificazione urbana. È un’emergenza medica che richiede l’attenzione immediata di medici, educatori e responsabili politici”.

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Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.

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