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Influenza stagionale, arriva il vaccino quadrivalente

  • Pierpaolo Benini
  • Aziende

Influenza stagionale, arriva il nuovo vaccino quadrivalente, disponibile anche in Italia. Per la prima volta, dopo anni di staticità nella ricerca in questo ambito, è stato ottenuto un importante progresso. Il vaccino quadrivalente è attivo non solo sui due ceppi virali di tipo A e sul ceppo B indicati dall’OMS come maggiormente attesi per l’inverno che è alle porte, ma anche con l’altro ceppo B in circolazione. Ciò che più conta, secondo gli esperti, è che grazie a questo vaccino sarà possibile proteggere un numero maggiore di persone.

Il vaccino, a virus inattivato, è indicato a partire dai 3 anni di età, e protegge contro i 4 sierotipi virali solitamente circolanti, ovvero i virus A H1N1 e H3N2 e i virus B Victoria e Yamagata. Finora la protezione primaria era effettuata mediante l’impiego di vaccini trivalenti, a virus ucciso, contenenti gli antigeni relativi a due sottotipi A (H1N1 e H3N2) e a un solo virus B (Victoria o Yamagata). Negli studi clinici, il vaccino quadrivalente che è stato sviluppato da GSK ha dimostrato, in tutte le popolazioni studiate, di indurre una risposta immunologica non inferiore ai vaccini trivalenti verso i ceppi virali in comune, indicando l’assenza di interferenza immunologica a seguito dell’aggiunta di un quarto ceppo virale; è inoltre risultato superiore dal punto di vista immunologico verso il ceppo B non presente nei vaccini trivalenti di confronto.

Il vaccino ha inoltre dimostrato di avere un profilo di sicurezza e reattogenicità clinicamente accettabile e sovrapponibile a quello dei vaccini trivalenti con i quali è stato confrontato. I dati dimostrano inoltre come l’introduzione del vaccino quadrivalente porti benefici in termini di riduzione dei casi d’influenza e potenziali riduzioni di consumo di risorse associate a ospedalizzazioni e trattamenti ambulatoriali per complicanze. Nell’analisi di costo-efficacia contenuta nel Rapporto Hta realizzato sul vaccino, si è stimato che il suo uso porterebbe a una riduzione rispetto alla vaccinazione con il trivalente di 1.413.887 casi d’influenza, 169.638 complicanze e 20.905 morti, considerando tutta la popolazione italiana e un orizzonte temporale lifetime.

Pierpaolo Benini
Pierpaolo Benini

Giornalista - Webmaster - Fotografo