Skip to content
influenza

Influenza stagionale, arriva il vaccino quadrivalente

Influenza stagionale, arriva il nuovo vaccino quadrivalente, disponibile anche in Italia. Per la prima volta, dopo anni di staticità nella ricerca in questo ambito, è stato ottenuto un importante progresso. Il vaccino quadrivalente è attivo non solo sui due ceppi virali di tipo A e sul ceppo B indicati dall’OMS come maggiormente attesi per l’inverno che è alle porte, ma anche con l’altro ceppo B in circolazione. Ciò che più conta, secondo gli esperti, è che grazie a questo vaccino sarà possibile proteggere un numero maggiore di persone.

Il vaccino, a virus inattivato, è indicato a partire dai 3 anni di età, e protegge contro i 4 sierotipi virali solitamente circolanti, ovvero i virus A H1N1 e H3N2 e i virus B Victoria e Yamagata. Finora la protezione primaria era effettuata mediante l’impiego di vaccini trivalenti, a virus ucciso, contenenti gli antigeni relativi a due sottotipi A (H1N1 e H3N2) e a un solo virus B (Victoria o Yamagata). Negli studi clinici, il vaccino quadrivalente che è stato sviluppato da GSK ha dimostrato, in tutte le popolazioni studiate, di indurre una risposta immunologica non inferiore ai vaccini trivalenti verso i ceppi virali in comune, indicando l’assenza di interferenza immunologica a seguito dell’aggiunta di un quarto ceppo virale; è inoltre risultato superiore dal punto di vista immunologico verso il ceppo B non presente nei vaccini trivalenti di confronto.

Il vaccino ha inoltre dimostrato di avere un profilo di sicurezza e reattogenicità clinicamente accettabile e sovrapponibile a quello dei vaccini trivalenti con i quali è stato confrontato. I dati dimostrano inoltre come l’introduzione del vaccino quadrivalente porti benefici in termini di riduzione dei casi d’influenza e potenziali riduzioni di consumo di risorse associate a ospedalizzazioni e trattamenti ambulatoriali per complicanze. Nell’analisi di costo-efficacia contenuta nel Rapporto Hta realizzato sul vaccino, si è stimato che il suo uso porterebbe a una riduzione rispetto alla vaccinazione con il trivalente di 1.413.887 casi d’influenza, 169.638 complicanze e 20.905 morti, considerando tutta la popolazione italiana e un orizzonte temporale lifetime.

Pierpaolo Benini

Giornalista pubblicista, fotografo, webmaster.