Prevenzione, meno della metà degli italiani segue una dieta amica del cuore
Mangia in modo più sano: riduci il sale, l’alcol, i cibi grassi, gli zuccheri semplici e consuma 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Questa è una delle tre “promesse” (le altre riguardano l’astensione dal fumo e l’attività fisica), che fanno parte della campagna “mantieni le promesse al tuo cuore”, lanciata da Fondazione Italiana per il Cuore, in occasione della Giornata Mondiale per il Cuore 2018.
Ma quanti sono gli italiani che seguono le principali raccomandazioni sulla prevenzione cardiovascolare a tavola? Meno della metà. Almeno secondo i risultati di un’indagine on line promossa dalla stessa Fondazione Italiana per il Cuore in collaborazione con la Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione e con il supporto non condizionato di Parmalat.
L’iniziativa è basata su un test, disponibile sul sito della campagna, a cui hanno risposto circa 50mila persone nell’arco di 4 mesi. Il test contiene domande sugli alimenti della dieta quotidiana, le modalità di cottura, la frequenza nel consumo di frutta e verdura, la distribuzione dei pasti e la pratica regolare di esercizio fisico.
Tenendo conto che si tratta di un campione non selezionato, i risultati forniscono comunque indicazioni utili per capire quali sono le raccomandazioni nutrizionali più o meno seguite, tra quelle per la tutela della salute del cuore.
Il punto più critico sembra essere il consumo di pesce, che ha un posto fisso nella dieta solo del 16% degli intervistati. Anche per quanto riguarda latte e yogurt il consumo nella media degli intervistati sembra essere insufficiente: il 49% ne consuma tutti i giorni, mentre il 21% non ne consuma quasi mai.
“Purtroppo, in Italia si consuma ancora poco latte, siamo al di sotto delle quantità raccomandate: le linee guida consigliano di consumare 2-3 porzioni al giorno (250-375g) tra latte e yogurt, noi arriviamo a malapena a una sola porzione al giorno (126g)”, dichiara Andrea Ghiselli, Presidente della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione e Dirigente di Ricerca al CREA, Alimenti e Nutrizione. “La ricerca scientifica ci dice che non solo il latte resta una fonte privilegiata e difficilmente sostituibile di calcio, ma che il suo consumo nell’ambito delle raccomandazioni è associato a benefici maggiori per la nostra salute”.
Per quanto riguarda frutta e verdura, il 45% degli intervistati ha ammesso di mangiarne almeno 1-2 porzioni al giorno, mentre il 42% ne consuma di più, circa 3-4 porzioni. Soltanto il 12% raggiunge però le 5 porzioni quotidiane raccomandate. Anche il consumo di frutta secca e semi oleosi è ancora poco diffuso: il 52% del campione non ne consuma mai.