AMICI onlus, alleanza contro le infezioni correlate all’assistenza
Ogni anno in Italia circa il 5-8% dei pazienti in ospedale o nei centri diagnostici contraggono un’infezione correlata all’assistenza (ICA). Si tratta di 450-700 mila casi: 1 paziente su 15 contrae un’infezione durante un ricovero ospedaliero, 1 su 100, invece, la contrae nell’assistenza domiciliare. I decessi causati da ICA in Italia si stimano in circa 10 mila all’anno. Per la stessa causa, in Europa si contano circa 37 mila decessi all’anno, mentre sono 110 mila i decessi per cui le ICA sono una concausa di morte
Le ICA sono causate soprattutto da: Candida, Clostridium difficile, Enterococchi, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Staphylococcus epidermidis. In netta ascesa la tubercolosi multiresistente, a cui si è aggiunto il Covid, infezione che sta circolando in ogni ambiente sanitario.
La campagna informativa contro le ICA
Per ridurre le ICA è nata #ALLEAMICI un’alleanza tra pazienti, dirigenti-operatori sanitari e istituzioni. AMICI Onlus, Associazione nazionale per i pazienti con Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, ha lanciato una campagna informativa sulle ICA allo scopo di favorire una nuova consapevolezza su questo tema.
Il messaggio chiave della campagna è “anche la fiducia è contagiosa”. A breve verranno distribuiti materiali informativi (brochure e leaflet) negli ospedali e nelle strutture sanitarie per informare sia i pazienti che tutti gli addetti su come prevenire e ridurre le ICA ed è già disponibile sul sito una sezione dedicata. Numerose Società Scientifiche hanno concesso il loro patrocinio all’iniziativa. Si tratta di: ANOTE-ANIGEA, FIASO, FNOPI, HCRM, IG-IBD, INSH, SIMG. La campagna viene realizzata con il contributo non condizionante di 3M e Amgen.
“Il problema è in gran parte dovuto alla mancanza di informazioni sulla prevenzione delle ICA. Per questo motivo AMICI Onlus, ha deciso di promuovere la campagna informativa sulle ICA – ha detto la presidente di AMICI Onlus, Enrica Previtali – La nostra campagna si rivolge quindi a tutti i malati MICI, che sono prevalentemente immunodepressi e quindi a forte rischio ma, alla luce della pandemia per Covid-19, anche a tutta la popolazione italiana fragile per età o perché soffre di altre patologie. Questo lavoro vuole essere la base per la costruzione di nuove regole e procedure di comportamento in grado di prevenire il fenomeno e arginarlo nel prossimo futuro. Un grande obiettivo sarebbe la istituzione di una Giornata Nazionale contro le ICA”.