L’estrazione della cataratta abbassa il rischio di demenza
Sottoporsi all’intervento chirurgico di rimozione della cataratta potrebbe abbassare il rischio di sviluppare una forma di demenza negli anni successivi. È questa l’indicazione che emerge da uno studio americano pubblicato su JAMA Internal Medicine.
I ricercatori della University of Washington a Seattle (Usa) hanno incluso nello studio un totale di 3.038 persone con un’età media di 74,4 anni ( 59% donne) con funzioni cognitive normali al momento dell’arruolamento, seguiti per due anni. Sono stati inclusi nella ricerca solo i partecipanti che avevano una diagnosi di cataratta o glaucoma prima dell’arruolamento o durante il follow-up. I partecipanti sono stati valutati ogni 2 anni con il Cognitive Abilities Screening Instrument (CASI). I punteggi CASI vanno da 0 a 100 e i partecipanti con punteggi inferiori a 85 sono stati sottoposti a ulteriori test diagnostici. La demenza è stata diagnosticata con i criteri del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Fourth Edition).
L’estrazione della cataratta è stata associata a un rischio significativamente ridotto di demenza rispetto alle persone che non hanno subito un intervento chirurgico (HR 0,71, IC 95% 0,62-0,83, P <0,001). L’associazione tra chirurgia della cataratta e demenza è rimasta significativa dopo aver corretto i dati per più fattori confondenti e tenendo conto dello stato di salute generale del paziente. La diminuzione del rischio, secondo i ricercatori, è persistita per almeno un decennio dopo l’intervento chirurgico.
Cecilia S. Lee del Dipartimento di Oftalmologia della University of Washington, ha commentato:
I deficit sensoriali, come la diminuzione della vista dovuta alla cataratta non trattata, sono oggetto di ricerca come fattore di rischio potenzialmente modificabile per la demenza. La cataratta colpisce molti anziani e l’intervento chirurgico è ampiamente disponibile. Ad oggi ci sono pochissime misure conosciute, oltre a cambiamenti nello stile di vita, che si ritiene possano avere un valore preventivo contro la demenza”.