Stada Health Report 2021, italiani più attenti alla salute nell’anno della pandemia
Italiani più attenti alla salute e, rispetto ad altri cittadini europei, meno propensi all’acquisto di farmaci on line e al rapporto a distanza con medico e farmacista. Sono alcuni dei dati più significativi raccolti nello Stada Health Report 2021, settima edizione italiana del sondaggio realizzato dal Gruppo Stada in collaborazione con Kantar Health.
Il report realizzato tra marzo e aprile 2021, ha coinvolto 30mila persone in 15 paesi europei e offre un quadro di come è cambiato il rapporto tra gli italiani e la salute dopo l’annus horribilis della pandemia. Come ha spiegato alla presentazione milanese del rapporto Carlo Silenzi, Managing Director di Kantar Health Italy:
La pandemia ha amplificato alcune tendenze già presenti nelle abitudini degli italiani prima del 2020. L’accelerazione digitale, comunque la si voglia declinare, ne è un notevole esempio, così come la maggiore attenzione al proprio benessere, in primis per quanto riguarda l’attività fisica e l’alimentazione”.
Più attenzione alla salute nell’anno dell’emergenza sanitaria
Quasi la metà degli italiani intervistati (47%) ha dichiarato che nel 2020 ha dato più importanza ad uno stile di vita sano, comprando alimenti freschi e di qualità (49%), integratori alimentari (25%) o seguendo corsi di fitness online (21%).
Una maggiore attenzione alla salute che, però, ha come contraltare dati preoccupanti che riguardano la cancellazione o il rinvio di visite di controllo ed esami di screening, dichiarato dal 30% degli intervistati. Anche se un’alta percentuale (48%) di italiani dichiara di non aver modificato le proprie abitudini riguardo alle visite mediche il sondaggio conferma le preoccupazioni espresse in più sedi riguardo l’impatto che l’emergenza sanitaria in termini di sorveglianza e prevenzione ha avuto sulla gestione delle patologie croniche e sui settori, come quello oncologico, in cui la diagnosi precoce può fare la differenza.
Strumenti digitali apprezzati, ma non sostitutivi del medico
Il ricorso agli strumenti digitali è stato decisivo per la continuità delle cure e il contatto con il medico durante l’emergenza sanitaria. Tuttavia il report rivela che gli italiani continuano a preferire il contatto diretto con il medico e il farmacista. Le risposte alla domanda specifica sulla consultazione medica on line rivelano che gli italiani sono meno propensi a consultare il medico via webcam o internet rispetto all’edizione precedente del sondaggio.
Alla domanda “accetteresti di essere visitato dal medico via webcam o via internet per un disturbo lieve o una malattia secondaria?” hanno risposto positivamente solo il 29% degli intervistati, contro il 32% dell’edizione precedente. Inoltre, rispetto agli altri europei, al momento gli italiani non sono molto propensi all’utilizzo di app per la salute. Solo l’8% degli intervistati dichiara di utilizzare app per la salute sul proprio smartphone e il 29% le ritiene inutili.
Anche per quanto riguarda i farmaci dopo il foglietto illustrativo (54%) la figura del medico (48%) è la principale fonte a cui si rivolgono gli intervistati per cercare informazioni sulla modalità di assunzione, le possibili interazioni ed effetti collaterali dei farmaci, mentre cresce – rispetto ai risultati dell’edizione 2020 dello Stada Health Report – il ruolo del farmacista (37% vs 31% dello scorso anno).
Lo stress del lockdown e la resilienza
Per quanto riguarda l’impatto della pandemia sul benessere psicofisico, come era prevedibile emerge l’aumento dell’ansia (dichiarato dal 33%) e il forte stress causato dal lockdown (32 %). Tuttavia la metà degli intervistati (47%) si è dimostrata resiliente, in grado di reagire, senza sperimentare alcun episodio di burnout.
Il sondaggio fotografa con esattezza le paure generate dalla pandemia con al primo posto timore di contrarre il Covid-19 ( 53%) seguita dalle incertezze per il futuro (41%) – legate, per esempio, alla perdita o alla riduzione del lavoro, dall’impossibilità di incontrare familiari e amici (34%) e dalla solitudine (33%) dovuta all’isolamento nella propria casa.