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ESC 2022, pubblicate le prime linee guida di cardio-oncologia

Questo documento è rivolto agli operatori sanitari che si prendono cura dei pazienti oncologici e di chi è sopravvissuto a un cancro. Fornisce raccomandazioni specifiche sulla gestione prima, durante e dopo la somministrazione di terapie antitumorali che possono causare problemi al cuore o ai vasi sanguigni”.

Così Alexander Lyon del Royal Brompton Hospital di Londra (UK) ha descritto le prime linea guida della Società Europea di Cardiologia (ESC) sulla cardio-oncologia pubblicate online sull’European Heart Journal in occasione dell’apertura del congresso ESC 2022.

La valutazione cardiaca nella scelta della terapia oncologica

Le cure per il cancro, come chemioterapia, radioterapia e immunoterapia possono causare malattie cardiovascolari e, poiché è aumentata la sopravvivenza dei pazienti oncologici, sono in aumento anche le persone con malattie cardiache associate alle cure oncologiche. Inoltre, chi è sopravvissuto a tumori solidi e linfomi ha un rischio raddoppiato di malattie cardiache.

Le linee guida suggeriscono una valutazione cardiaca che contribuisca ad orientare la scelta di una terapia oncologica per il singolo paziente. Il documento contiene anche suggerimenti per il monitoraggio della salute del cuore durante il trattamento del cancro. I pazienti devono essere informati sui potenziali rischi e su come ridurli con uno stile di vita sano, che dovrebbe comprendere cessazione del fumo, esercizio fisico, dieta sana e limitazione delle bevande alcoliche.

Eventuali sintomi cardiaci come dolore toracico, affanno, svenimenti, battito cardiaco accelerato devono essere segnalati al team oncologico. Si raccomanda uno stretto controllo della pressione alta, del diabete e del colesterolo alto. Si consiglia di monitorare la pressione sanguigna a casa quando si inizia una terapia antitumorale nota per aumentare la pressione sanguigna.

Le linne guida entrano anche nel dettaglio dei possibili effetti cardiologici delle singole terapie. Spiega Lyon:

Molti fattori influenzano la decisione di continuare o interrompere la terapia, tra cui l’entità e la gravità del problema cardiaco, quando si è sviluppato il problema e quante altre dosi di trattamento sono previste, la risposta del cancro al trattamento, le opzioni per la cardioprotezione e il loro beneficio previsto, la gamma di trattamenti alternativi non cardiotossici disponibili e le preferenze e le preoccupazioni del paziente.”

Il monitoraggio a distanza degli effetti sul cuore delle cure antitumorali

In alcuni gruppi è raccomandato il monitoraggio nel primo anno dopo il trattamento. Questi includono coloro che hanno sviluppato una complicanza cardiaca durante il trattamento per valutare se il problema si risolve o persiste dopo che il farmaco antitumorale è stato eliminato dal corpo.

Un altro obiettivo è rilevare nuovi problemi cardiaci poiché per alcune terapie antitumorali, ad esempio le antracicline, la maggior parte degli effetti collaterali cardiovascolari viene rilevata nei primi 12 mesi dopo il completamento del trattamento. I pazienti devono continuare ad adottare uno stile di vita sano, segnalare potenziali sintomi cardiaci e tenere sotto controllo la pressione sanguigna, il diabete e il colesterolo alto.

Tra i pazienti richiedono una sorveglianza a lungo termine per problemi cardiovascolari sono segnalati coloro che hanno superato tumori pediatrici e giovani adulti trattati con alte dosi di chemioterapia con antracicline e/o radioterapia al torace, pazienti adulti con cancro che hanno sviluppato complicazioni moderate o gravi durante il trattamento, sopravvissuti a leucemia, mieloma o linfoma che hanno richiesto un trapianto di midollo e pazienti in cura contro il cancro a lungo termine che potrebbero manifestare problemi cardiaci dopo anni di trattamento.

Teresa Lopez-Fernandez dell’opedale universitario La Paz di Madrid (Spagna), ha affermato:

Il monitoraggio a lungo termine mira a rilevare e gestire precocemente i problemi cardiaci per prevenire gravi complicanze nei sopravvissuti al cancro ed evitare effetti collaterali cardiovascolari nei pazienti sottoposti a trattamenti a lungo termine”.

Le linee guida sono state sviluppate in collaborazione con la European Hematology Association (EHA), la European Society for Therapeutic Radiology and Oncology (ESTRO) e l’International Cardio-Oncology Society (IC-OS).

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.