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oculistica visita

Glaucoma, i controlli periodici possono salvare la vista

“Il glaucoma è una patologia degenerativa e se non viene monitorata e controllata con la terapia farmacologica o chirurgica porta alla cecità irreversibile.”

Ad affermarlo è Stefano Miglior, direttore della clinica oculistica Policlinico di Monza, Università Milano Bicocca, nonché Presidente dell’Associazione italiana Studio Glaucoma, che celebra un congresso internazionale a Roma dal 3 al 5 marzo, a ridosso della World Glaucoma Week (Settimana mondiale del glaucoma) che si celebra dal 6 al 12 marzo.

Una malattia multifattoriale spesso asintomatica nelle fasi iniziali

In Italia si stima che ci siano 1 milione e 200mila persone con glaucoma, la metà delle quali non sa di averlo. La fase iniziale della malattia è, infatti, asintomatica perché sottrae campo visivo periferico ma, al centro, la visione resta normale.

La malattia, che colpisce il nervo ottico nella maggior parte dei casi è dovuta a un aumento della pressione interna dell’occhio, ma si manifesta anche in pazienti con pressione oculare normale

Studi recenti hanno evidenziato l’aspetto neurodegenerativo. Matteo Sacchi, responsabile del Centro Glaucoma dell’Ospedale San Giuseppe, Università degli Studi di Milano, spiega:

nei pazienti con glaucoma non è soltanto l’occhio a venire alterato, ma anche l’encefalo, cioè la struttura del sistema nervoso centrale. Così come accade per altre malattie neurodegenerative, anche nel glaucoma le cellule degenerano attraverso il meccanismo dell’apoptosi e il rilascio di sostanze tossiche come glutammato, amiloide e ioni calcio. Inoltre, questa malattia oculare ha delle caratteristiche di progressione e di cronicità tipiche delle patologie neurodegenerative.”

Queste osservazioni giustificano un intervento neuroprotettivo accanto alla terapia per riduzione della pressione oculare.

Sacchi evidenzia che la malattia non riguarda solo gli anziani: “Il glaucoma viene spesso associato all’età anziana, ma colpisce anche adulti e giovani, persino bambini e neonati: solo il glaucoma congenito, che non esaurisce tutte le forme di glaucoma pediatrico, interessa almeno 1 nato ogni 10.000”.

Controlli regolari per diagnosticare in tempo e rallentare la progressione della malattia

Un fattore cruciale per la prevenzione e la cura della malattia è la diagnosi precoce. Dopo i cinquant’anni gli esperti consigliano di sottoporsi con regolarità a una visita oculistica, soprattutto se c’è familiarità per la malattia. La prevenzione ha come cardini stili di vita sani (alimentazione, stress ossidativo, attività fisica, controllo dei fattori di rischio cardiovascolare) e controlli oculistici regolari. Il professor Miglior spiega:

Non esiste una cura definitiva, ma la patologia può solo essere rallentata. È stato osservato che in alcuni pazienti glaucomatosi si assisterebbe anche a una progressiva compromissione strutturale e funzionale di zone cerebrali non propriamente deputate alla visione. Non è raro che le persone non si accorgano, anche per lungo tempo, di esserne affette e arrivino dall’oculista quando la situazione è ormai già compromessa. I controlli oculistici periodici sono fondamentali”.

In occasione della Settimana mondiale del glaucoma in molte regioni italiane sono offerte visite di screening gratuite e consulenze mediche

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.