Depressione moderata, le terapie digitali a supporto del MMG
La salute mentale è uno dei primi ambiti sanitari in cui le terapie digitali (Digital Therapeutics, DTx) stanno trovando applicazione. Così è avvenuto negli anni scorsi in alcune nazioni europee come Germania, Francia ed Inghilterra. In Germania ad esempio su 43 DTx disponibili, ben 20 soluzioni sono indicate per la salute mentale.
Le DTx erogano tramite software di alta qualità un’azione terapeutica di comprovata efficacia di tipo cognitivo-comportamentale o psicoeducativo. Un panel di esperti ha recentemenete elaborato un documento a supporto delle terapie digitali nei percorsi di cura nella depressione anche all’interno nostro del sistema sanitario nazionale.
Ne abbiamo parlato con Alessandro Politi, Medico di Medicina Generale e segretario della sezione di Milano della SIMG, Società Italiana della Medicina Generale e delle Cure Primarie, che ha avuto modo di testare le terapie digitali. Esordisce Politi:
il Medico di medicina generale è spesso la prima figura a cui si rivolge il paziente che riconosce delle problematiche psicologiche o è il familiare che si attiva; vediamo quindi persone con depressione lieve, moderata, o depressione severa.”
Il Covid ha determinato un’emergenza psico-sanitaria
“Dopo la pandemia di Covid-19 – prosegue Politi – abbiamo constatato che i disturbi dell’umore e le patologie psichiatriche si sono ampliate e si sono amplificate anche quelle ‘sotto traccia’, mettendoci di fronte ad una ‘quasi’ emergenza psico-sanitaria con la necessità di trattamenti, a questi pazienti, ancora più pressanti rispetto ad altre problematiche.” Aggiunge Politi:
ci ritroviamo con mesi di ritardo per prenotazioni di visite ed esami diagnostici in quasi tutte le specialità cliniche, in particolare nel campo della salute mentale spesso siamo addirittura senza strutture di riferimento o con dei tempi di accesso davvero molto dilatati e senza che i pazienti possano essere seguiti come necessiterebbero. Le soluzioni di digital health, come la DTx selezionata per il paper di Expert opinion, al quale ho contribuito come medico di medicina generale in qualità di tester, possono aiutare.”
I risultati del test con la terapia digitale
“Sono stato colpito positivamente dalla DTx – raconta Politi – che ho potuto testare direttamente con degli accessi mirati, e solo su casi specifici, dove è appunto il medico generalista o lo specialista a valutare che la terapia sia adatta al paziente. La piattaforma software è un vero e proprio test erogato in continuità che, grazie ad un sistema di intelligenza artificiale, permette un’interlocuzione con domande e risposte, come in un vero colloquio tra medico e paziente. Il paziente si sente osservato, seguito e curato, facilitando inoltre, quella capacità di espressione che, spesso, si presenta difficile nei pazienti in ambito di salute mentale. Un altro vantaggio sia per il medico sia per il paziente è la continuità terapeutica che la DTx permette e che risulta essere superiore a tutto ciò che, attualmente, l’ambito della salute mentale può offrire”. Aggiunge Politi:
essendo una terapia cognitivo-comportamentale, possono essere sufficienti due, tre o sei mesi di terapia, che, basata su elementi molto pratici, premette anche di fare eventualmente, degli upgrade”.
“Il più alto grado di consenso – conclude Politi – nella discussione e nella votazione delle proposte esposte nel documento di Expert opinion è stato riscontrato nell’integrazione delle DTx per il trattamento della depressione lieve e moderata, che sono poi le tipologie di depressione più frequenti”.
L’interazione con l’algoritmo non è banale
Paolo Macchia, Presidente di Rete Utenti Salute Mentale Lombardia OdV, alla prima esperienza con un software di digital health, ha testato da paziente la piattaforma di DTx per tre giorni e racconta che:
si instaura un’interazione assolutamente non banale, tra il paziente e l’algoritmo: poche domande, che rispondono efficacemente agli input. L’impressione è stata quella che dietro alla DTx ci sia effettivamente qualcuno che ‘chatta’ e interagisce, a volte anche con audio”.