Maculopatie, screening gratuiti per le persone a rischio
Al via “Il tuo punto di vista conta – non lasciare che le maculopatie ti fermino” campagna per sensibilizzare la popolazione generale su come prevenire queste patologie e per supportare i pazienti affetti
La degenerazione maculare legata all’età (AMD), in particolare la sua forma neovascolare o “umida” (nAMD), e l’edema maculare diabetico (DME), sono due patologie della retina che stanno aumentando la loro diffusione, di pari passo con l’invecchiamento della popolazione e con l’incremento dei casi di diabete. Per la prima, si stima una prevalenza del 2% nella fascia di popolazione tra i 65 e i 69 anni e del 3,7% tra gli over 85. La seconda colpisce il 5-7% dei soggetti con diabete mellito, che sono circa quattro milioni nel nostro Paese. La diminuzione della vista che può derivare da queste patologie è tale da compromettere l’attività lavorativa così come quella sociale, con gravi ripercussioni sulla qualità di vita.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema e per andare incontro alle necessità di pazienti e caregiver, Roche Italia ha avviato la campagna “Il tuo punto di vista conta – non lasciare che le maculopatie ti fermino”, con il patrocinio di Associazione Pazienti Malattie Oculari (APMO), Comitato Macula, Retina Italia ODV e Società Italiana di Scienze Oftalmologiche (SISO). L’iniziativa prevede giornate di screening gratuito nei teatri e nelle bocciofile, punti d’incontro frequentati prevalentemente da soggetti a rischio di maculopatie.
Una patologia con un impatto pesante sulla qualità di vita
In occasione della presentazione dell’iniziativa, il professor Francesco Bandello, direttore dell’Unità di Oculistica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e presidente dell’Associazione Pazienti Malattie Oculari, ha spiegato:
l’AMD e il DME causano al paziente una rapida perdita dell’autonomia, per la progressiva riduzione della visione centrale e dettagliata. Questo ha un impatto notevole sia sulla quotidianità sia sulla psiche della persona e dell’intero nucleo familiare. Per esempio, l’edema maculare diabetico, essendo associato al diabete e non all’età, può colpire anche pazienti più giovani che all’improvviso non possono più lavorare. Al contrario, la degenerazione maculare neovascolare colpisce prevalentemente le persone oltre i sessant’anni, che si trovano a vivere il profondo disagio di non essere autonomi, di non poter vedere bene, di non poter andare da soli a fare le visite e a farsi somministrare la terapia. Diventa fondamentale quindi una presa in carico del paziente tempestiva ed adeguata.”
Nuovi trattamenti facilitano l’aderenza terapeutica
Uno dei punti fondamentali da sottolineare è che nel trattamento di elezione in questo momento, la somministrazione intravitreale di inibitori del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF), è gravato da alcuni problemi di gestione, soprattutto nel medio-lungo periodo.
A riguardo, Francesco Viola, direttore Struttura Complessa Oculistica della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e professore all’Università degli Studi di Milano ha dichiarato:
ciò che spaventa il paziente è che molti trattamenti per la maculopatia dovranno essere ripetuti per il resto della vita. Questo, unito al fatto che molti pazienti non sono autonomi, contribuisce ad una riduzione dell’aderenza terapeutica, con conseguente peggioramento della malattia. E questo è esattamente ciò che non vogliamo che accada. Grazie alla continua ricerca nel segmento delle patologie oculari, i pazienti avranno a disposizione nuovi trattamenti che li faciliteranno sempre di più nella corretta compliance della terapia, fondamentale per un importante e significativo recupero della visione e di una vita sociale e quotidiana attiva.”
L’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce
Come avviene in molte patologie, anche nel caso delle maculopatie sono cruciali la prevenzione e la diagnosi precoce. Ed è proprio in questo contesto che s’inseriscono le campagne di sensibilizzazione come quella voluta da Roche. Assia Andrao, Presidente Retina Italia OdV, ha aggiunto:
nonostante la diffusione delle maculopatie, ancora oggi esiste poca informazione e poca consapevolezza. La prevenzione dovrebbe nascere dalla conoscenza di quando e come fare una visita oculistica di controllo, di cosa significhi convivere con queste patologie, quali siano le necessità del paziente e del caregiver. Manca l’informazione sui percorsi terapeutici e sul fatto che la perdita di autonomia, dovuta alla riduzione della capacità visiva, sia un problema reale che impedisce spesso a questi pazienti di prendersi cura di loro stessi.”