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fragilita Parkinson

Parkinson, la fragilità è un potenziale fattore di rischio

Una condizione di fragilità (o pre-fragilità) incrementa significativamente il rischio di Parkinson, nei soggetti geneticamente suscettibili sviluppare la malattia. Il dato emerge da una ricerca su un’ampia coorte all’interno della UK Biobank, il database biomedico che contiene dati genetici e medici di mezzo milione di inglesi. I risultati di questo studio, secondo gli autori:

indicano che la fragilità fisica è un potenziale fattore di rischio per la malattia di Parkinson e che la valutazione e la gestione della fragilità potrebbero avere un significato clinico nella popolazione a rischio.”

Gli indicatori di fragilità considerati nello studio

Nello studio appena pubblicato su JAMA Neurology i ricercatori della Huazhong University of Science and Technology di Wuhan in Cina hanno definito il fenotipo del paziente fragile in base a cinque indicatori:

  • perdita di peso
  • stanchezza cronica
  • scarsa attività fisica
  • velocità dell’andatura lenta
  • scarsa forza di presa della mano

I partecipanti allo studio che presentavano tre o più di questi indicatori sono stati definiti come fragili e quelli che hanno soddisfatto uno o due criteri sono stati considerati in una condizione di pre-fragilità.

Una coorte con varianti geniche associate al rischio di Parkinson

All’interno della UK Biobank sono stati individuati i partecipanti con un rischio poligenico rappresentato da 44 varianti geniche a singolo nucleotide associate all’incidenza del Parkinson nelle popolazioni bianche. Sono stati esclusi i partecipanti che avevano sviluppato Parkinson o demenza alla partenza dello studio o entro i primi due anni.

Tra le 314.998 persone reclutate, il 3,5% soddisfaceva i criteri di fragilità, il 43,1% di pre-fragilità e il 53,4% non era in una condizione di fragilità. L’età media era di 56 anni e il 49,1% erano uomini. Nell’arco di 12 anni, sono stati documentati 1.916 casi di Parkinson di nuova insorgenza.

I pazienti fragili hanno mostrato un rischio di Parkinson più alto dell’87%

I pazienti fragili hanno mostrato un rischio di sviluppare il Parkinson più alto dell’87% (HR 1.87, IC 95% 1.53-2.28) rispetto ai non fragili, mentre il rischio di Parkinson è risultato più alto del 26% (HR 1.26, IC 95% 1.15-1.39) con una condizione di pre-fragilità.

Quattro segni di fragilità sono stati associati all’incidenza della malattia di Parkinson: stanchezza (HR 1,41), velocità di deambulazione lenta (HR 1,32), scarsa forza di presa (HR 1,27) e scarsa attività fisica (HR 1,12). Il rischio più elevato di Parkinson incidente è emerso nelle persone con fragilità e rischio genetico più alto (HR 3,22, IC 95% 2,35-4,41, rispetto a non fragilità e rischio genetico più basso).

La fragilità come criterio di screening per la malattia di Parkinson

Gli autori della ricerca hanno scritto:

i nostri risultati supportano il fatto che la fragilità potrebbe essere uno strumento prezioso nello screening della malattia di Parkinson. Inoltre, nei pazienti in condizione di pre-fragilità o fragilità, le strategie per cambiare lo stile di vita dovrebbero considerare anche l’obiettivo di prevenire o ritardare lo sviluppo della malattia di Parkinson.”

Fra i limiti dello studio, segnalati dagli stessi autori, ci sono l’analisi condotta solo su una popolazione bianca e il fatto che, a parte la forza della presa, i segni di fragilità sono stati riferiti dai pazienti con possibilità di errore.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.