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Menopausa, emicrania e vampate possibili indicatori di rischio CV

L’aumento del rischio cardiovascolare (CV) per le donne dopo la menopausa, legato alla caduta dei livelli di estrogeni e alle modificazioni del metabolismo, giustifica una maggiore attenzione ai fattori di rischio e ad eventuali segni predittori di eventi CV, come infarto e ictus.

Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista della Society of Menopause americana, (Menopause) ha preso in considerazione alcuni dei sintomi più comuni del periodo post menopausale per valutare la possibile associazione con il rischio CV.

Dallo studio è emerso che la presenza contemporanea di emicrania e sintomi vasomotori (vampate, sudorazioni notturne), due condizioni legate a vasodilatazione, potrebbe essere associata a un rischio aumentato di eventi CV.

Lo studio su quasi 2mila donne americane

Lo studio si basa su un’analisi secondaria di alcuni dati dello studio di popolazione CARDIA (Coronary Artery Risk Development in Young Adults), condotto negli Usa, e ha coinvolto un campione di 1.954 donne. Le partecipanti sono state arruolate tra i 18 e i 30 anni, e poi seguite fino all’età di 61 anni.

I ricercatori hanno valutato il rapporto tra emicrania, sintomi vasomotori (classificati come minimi, crescenti e persistenti) e il rischio di eventi CV e ictus (ischemico ed emorragico). I dati sono stati poi corretti considerando i fattori di rischio tradizionali (età, fumo, livelli pressori, glicemia, colesterolo e trigliceridi).

Dallo studio è emerso che le donne che avevano sia emicrania, sia sintomi vasomotori dopo la menopausa presentavano un rischio più che doppio (HR: 2,25) di eventi cardiovascolari, rispetto a quelle non emicraniche e con sintomi vasomotori di natura più lieve. Per quanto riguarda il solo rischio di ictus, sia ischemico che emorragico, per le donne con emicrania e sintomi vasomotori il rischio risultava aumentato di oltre tre volte (HR: 3,15).

In entrambi i casi, la differenza di rischio diminuisce dopo l’introduzione degli aggiustamenti statistici per gli fattori di rischio CV e si stabilizza a HR 1,5 per gli eventi cardiovascolari e HR 1,7 per il solo ictus.

Le donne affette solo da emicrania o da sintomi vasomotori non hanno mostrato, invece, un significativo aumento del rischio di malattia cardiaca, al di fuori di quanto consegue dai tradizionali fattori di rischio cardiovascolare.

Indicazioni valide per raffinare i modelli predittivi del rischio cardiovascolare

La sintomatologia vasomotoria, con vampate e sudorazione notturna, è molto comune e si stima interessi – se pur con diverse intensità, frequenza e durata – circa l’80% delle donne nel periodo peri-post menopausale; l’emicrania, d’altra parte, è frequente nelle donne in età tardo-riproduttiva.

Per questa ragione i risultati, secondo i ricercatori, sottolineano la necessità di raffinare i modelli predittivi del rischio cardiovascolare esistenti, al fine di meglio identificare le donne più esposte.

Redazione

articolo a cura della redazione