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Prevenzione cardiovascolare, un milione di morti evitabili in Europa

Nei prossimi 10 anni in Europa, più di 1 milione di eventi cardiovascolari fatali potrebbero essere evitati se almeno il 70% delle persone con pregressa malattia cardiovascolare controllasse meglio i fattori di rischio.

Probabilmente è questo il dato più eclatante che si ricava da un rapporto della London School of Economics and Political Science (LSE), commissionato dalla Federazione Europea delle Industrie e delle Associazioni Farmaceutiche (EFPIA).

Numero di morti evitabili nell’arco di dieci anni
con un miglior controllo dei fattori di rischio

Fonte: LSE – EFPIA, 2024

In Italia, ad esempio, si stima una diminuzione di circa 150 mila morti con un adeguato controllo dei valori del colesterolo LDL, della pressione e della glicemia. Spiega Claudio Borghi, ordinario di Medicina Interna all’Università di Bologna:

nel nostro Paese, come altrove in Europa, c’è un’enorme opportunità per contrastare i fattori di rischio reversibili nelle persone affette da malattie cardiovascolari. Abbiamo il potenziale per prevenire un numero significativo di eventi cardiovascolari fatali nei prossimi anni, attraverso uno sforzo verso la piena implementazione delle strategie di prevenzione e gestione delle CVD. Questo richiede un impegno congiunto da parte dei decisori politici, dei professionisti sanitari e degli individui stessi. Non possiamo trascurare questa sfida, né sottovalutare l’importanza di agire tempestivamente e in modo efficace. La prevenzione delle CVD non è solo una responsabilità individuale, ma una necessità collettiva che richiede azione e impegno da parte di tutti”.

Come sono state calcolate le morti evitabili

Il rapporto ha analizzato i dati di sette Paesi europei (Danimarca, Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito) e ha stabilito che la prevenzione secondaria in questi Paesi potrebbe prevenire all’anno 67.170 eventi cardiovascolari, che nei successivi dieci anni equivalgono a 671.700 casi grazie a una migliore gestione dell’ipertensione, dell’iperlipidemia e del diabete.

Inoltre, ottenere dal 70% dei pazienti con malattie cardiovascolari una astensione dal fumo potrebbe prevenire altri 27.189 eventi cardiovascolari fatali all’anno (271.890 nei prossimi dieci anni). Considerando che nei Paesi in esame nel 2019 ci sono stati circa 1,8 milioni i decessi attribuiti alle malattie cardiovascolari aterosclerotiche (ASCVD), la prevenzione di quasi 95.000 (94.359) eventi cardiovascolari fatali rappresenterebbe un miglioramento del 5% all’anno. In dieci anni questo potrebbe significare la prevenzione di quasi 1 milione di morti (943.590).

Le raccomandazioni LSE-EFPIA

  • Il rapporto LSE contiene anche alcune raccomandazioni per migliorare la prevenzione delle malattie cardiovascolari secondarie e quindi ridurre il rischio di infarti e ictus:
  • Piano cardiovascolare dell’UE: offrire un utilizzo migliore delle Linee Guida scientifiche e finanziamenti consistenti 7 a seguito della proposta dell’Alleanza europea per la salute cardiovascolare (EACH)
  • Piani nazionali per la salute cardiovascolare: garantire l’accesso all’assistenza sanitaria correlata alle malattie cardiovascolari, riducendo le disuguaglianze nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari in tutta l’UE
  • Linee Guida standardizzate per il trattamento: garantire che tutti gli Stati membri dell’UE seguano Linee Guida standardizzate in modo che i pazienti siano in grado monitorare la pressione sanguigna, il colesterolo e il glucosio
  • Controlli congiunti del diabete e del cuore: rendere disponibili ambienti accessibili, e standardizzati alle persone a rischio, per garantire loro una diagnosi precoce delle malattie cardiovascolari e un intervento efficace in tutta l’UE
  • Migliore raccolta dei dati: migliorare la raccolta dei dati in tutta l’UE per consentire stime più accurate sulla prevenzione secondaria ottimizzata e sul calcolo dei costi-benefici
  • Incentivi per il sistema sanitario: progettare incentivi (es. key indicatori di performance e schemi pay-per-performance) per aumentare la percentuale di pazienti che raggiungono gli obiettivi.
Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.