
BPCO, i social e i bisogni informativi dei pazienti
Sono più di tre milioni e mezzo gli italiani con una diagnosi di broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO). La malattia è sotto diagnosticata, spesso ignorata fino a quando non si manifesta con sintomi gravi. Ricevere una diagnosi tardiva si riflette sulla qualità di vita dei pazienti che fanno fatica a compiere i semplici gesti della quotidianità
Una corretta informazione svolge un ruolo fondamentale per il supporto ai pazienti ed è uno dei fronti principali su cui sono impegnate le associazioni dei pazienti come Federasma e Allergie ODV. Sulla pagina Facebook BPCOsocial l’associazione ha recentemente promosso un sondaggio per conoscere quali sono le priorità più sentite dai pazienti con BPCO.
Al sondaggio hanno aderito 123 pazienti attraverso domande a risposta multipla. Tra gli argomenti che vorrebbero venissero trattati in modo prioritario ci sono: le terapie (73,2%), i consigli pratici per affrontare la quotidianità (60,2%) e indicazione sugli esercizi fisici (43,9%).
Oltre il 55% è disposto a condividere per proprie esperienze personali per trovare un confronto con chi condivide le stesse problematiche.
Mario Picozza, Presidente di Federasma e Allergie ODV, commenta:
questi risultati sono fondamentali per orientare il nostro impegno nel rispondere efficacemente ai bisogni dei nostri pazienti. L’input diretto da parte dei pazienti ci aiuta a focalizzare le nostre risorse là dove sono più necessarie, assicurando che ogni paziente si senta supportato e informato.”
A proposito del ruolo che possono avere i canali social Picozza aggiunge:
i social per i pazienti più anziani e comunque vitali a livello digitale, rappresentano un canale efficace per interagire e trovare informazioni sui temi della salute. La BPCO ne è una testimonianza, lo spazio creato oggi conta 8.600 follower, ma il dato che ci conferma il ruolo importante ricoperto da questi strumenti, è l’interazione che abbiamo. Obiettivo per il 2025 sarà dare seguito alle richieste espresse dai pazienti e impegnarci sensibilizzare le Istituzione, a dare maggiore attenzione a questa patologia cronica.”