Skip to content
digital health

Telemedicina, presentata la nuova piattaforma nazionale

Un nuovo strumento digitale che permetterà entro dicembre 2025 l’assistenza, con strumenti di telemedicina, di almeno 300 mila pazienti. È la Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT), presentata nei giorni scorsi da Agenas, nel suo ruolo di Agenzia Nazionale di Sanità Digitale.

La PNT è costituita da un’infrastruttura nazionale di telemedicina (INT) e ventuno infrastrutture regionali (IRT). La prima, gestita da Agenas, fornisce i servizi abilitanti per lo sviluppo, l’armonizzazione e il monitoraggio della telemedicina a livello nazionale, mentre la seconda, gestita da Regioni e province autonome,  serve all’erogazione dei servizi.

“La telemedicina è da considerare ‘territoriale’ – spiega Francesco Gabbrielli, referente scientifico per la PNT – per cui, un modello che funziona in un territorio, non è detto che funzioni in un altro.  A cui si aggiunge la complicazione di far dialogare le macchine fra di loro. Da qui, la difficoltà a identificare dei modelli condivisi di telemedicina su più territori. È stato necessario quindi un ragionamento sui processi di lavoro per poter tradurre anche l’interoperabilità delle azioni.”

Pazienti, medici e operatori sanitari che utilizzeranno la piattaforma

Da alcune settimane è in corso l’iter di popolazione dei dati della piattaforma con la collaborazione degli enti locali. Si prevede che, entro dicembre 2025, saranno eogati servizi ad almeno 300 mila pazienti.

Manuela Lanzarin, presidente di Agenas sottolinea come la PNT faccia parte del processo di “integrazione fra ospedali e territorio che cerca di avvicinare sempre di più i luoghi di cura alla persona con il potenziamento delle reti territoriali e la medicina di prossimità”.

Gli operatori sanitari coinvolti nell’uso della strumentazione, secondo Agenas,  dovrebbero essere così ripartiti:

  • medici del ruolo unico 42.674,
  • medici specialisti 121.969,
  • pediatri di libera scelta 6.650,
  • infermieri 99.161
  • professionisti sanitari 121.597

Dati consultabili in Italia e in Europa

Perno su cui basa la PNT è il Fascicolo sanitario elettronico (FSE 2.0) con cui è interoperabile e l’Ecosistema dei dati sanitari (EDS), grazie al linguaggio HL7 (linguaggio ICT standard globale in sanità) che rende la PNT interoperabile anche con i Paesi europei. Ciò significa che i dati contenuti nel FSE saranno consultabili e omogenei in tutto il territorio italiano ed europeo.

Mauro Moruzzi del Dipartimento per la trasformazione digitale della presidenza del Consiglio dei ministri spiega:

la legge per l’Ecosistema dei dati sanitari, di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, rappresenta uno dei provvedimenti legislativi più importanti e migliori d’Europa. È un modello ‘federato’ e ‘partecipativo’ dove sono coinvolti, regioni, aziende sanitarie, territori e soprattutto i medici curanti e i cittadini. Il sistema garantisce una totale interoperabilità di tutti i dati clinici che restano nelle strutture sanitarie e nelle regioni dove sono stati generati a garanzia della privacy del cittadino. I dati saranno disponibili in un sistema informativo nazionale: per la prima volta la sanità ha un sistema informativo basato su dati clinici della persona e della comunità (real world data) standardizzati e non semplici dati amministrativi.  Infine, l’EDS garantisce l’integrazione tra i tre pilastri che costituiscono il nuovo medium della sanità voluto dal PNRR: FSE, Telemedicina e Intelligenza Artificiale. Questi pilastri della nuova tecnologia saranno determinanti per superare la crisi finanziaria e organizzativa del welfare sanitario italiano.”

Agensdigital healthfascicolo sanitario elettronicoprimaSSN
Pogliaghi
Silvia Pogliaghi

Giornalista scientifica, specializzata su ICT in sanità.

Articoli correlati