La chirurgia bariatrica, non una semplice soluzione cosmetica
La chirurgia bariatrica non è una semplice soluzione cosmetica, ma un intervento che se condotto da team esperti e multidisciplinari permette di liberare il paziente da terapie croniche, onerose anche dal punto di vista economico. Se ne è parlato in occasione del convegno “Redo-Surgery: fallimento o evoluzione?”, che si è tenuto il 9-10 maggio a Catania, promosso dalla Società italiana di chirurgia bariatrica (S.I.C.O.B). In Italia, ogni anno vengono eseguiti circa 12mila interventi di chirurgia bariatrica (registro nazionale S.I.C.OB 2015). Di questi, circa il 30 per cento ha la necessità di subire una “revisione”. Si tratta di situazioni che si presentano con una certa frequenza, in un arco temporale variabile e che, in gran parte, sono dovuti a fenomeni di ripresa del peso o a insufficiente decremento ponderale. Si tratta di un problema importante, se si considera che in Italia il 10 per cento della popolazione è obeso, e di questo, il 5-6 per cento è candidato all’intervento chirurgico.
“La chirurgia di revisione, conseguente a interventi di chirurgia bariatrica, non deve essere assolutamente considerata un fallimento, ma un’evoluzione – ha dichiarato Luigi Piazza, dell’Unità Operativa di Chirurgia Generale dell’A.O. Garibaldi di Catania. Nel corso degli ultimi anni questa branca della chirurgia ha vissuto molti progressi specialmente con l’introduzione delle tecniche laparoscopiche. Tecniche che permettono di intervenire sui pazienti, effettuando incisioni molto piccole (dell’ordine di circa un centimetro), attraverso le quali introdurre la strumentazione chirurgica, evitando così le conseguenze di una laparotomia. Grazie a questa tecnica, infatti, si riducono i rischi di infezione e della possibilità di aderenze viscerali post-operatorie, si ha una notevole diminuzione del dolore con conseguenti tempi di ospedalizzazione più brevi e una più rapida ripresa generale del paziente. Alla luce degli attuali orientamenti di contenimento della spesa è importante, tuttavia, considerare che il diritto del paziente a ricevere il trattamento migliore e più innovativo in sala operatoria, si deve conciliare con un inevitabile incremento della spesa per il sistema sanitario. È fondamentale in quest’ottica coinvolgere sempre più il paziente nel processo decisionale, illustrando le potenzialità, i punti di forza e di debolezza delle diverse opzioni, al fine di poter valutare i benefici e stabilire il rapporto costo-efficacia. “Per questi pazienti – ha sottolineato il dottor Piazza – l’intervento permette di affrancarsi da terapie croniche, anche gravose da un punto di vista economico. Non deve quindi, essere considerata semplicemente una soluzione cosmetica”. Resta ferma comunque, l’importanza della prevenzione e della corretta informazione alla popolazione generale sull’obesità e le comorbilità a essa associate.