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estate alzheimer

Alzheimeir, attenzione agli effetti nascosti del caldo

  • Alessandro Visca
  • Sanità

Le classiche raccomandazioni che si rivolgono soprattutto alle persone anziane nei periodi di grande caldo, come bere con regolarità, vestirsi adeguatamente e adeguare l’alimentazione, possono rappresentare un problema per le persone affette da demenza.

Lo ricorda Orazio Zanetti, primario dell’Unità Operativa Alzheimer dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia : “Indossare un abbigliamento leggero, ridurre la temperatura corporea con bagni e docce di acqua tiepida, bere con regolarità: tutto diventa più complicato quando si assiste una persona affetta da demenza che non sa comunicare adeguatamente”.

Le persone affette da una forma di demenza, quindi, vanno osservate con particolare attenzione nelle giornate più calde. “La prima cosa da fare – aggiunge Zanetti – è consultare il medico. Occorre infatti verificare che tutti i farmaci siano adeguati, visto che un malato di Alzheimer spesso è affetto da altre patologie, ed eventualmente aggiustare le terapie”.

Un altro aspetto importante da considerare è che la disidratazione nei pazienti con Alzheimer, spesso non avvertita, può portare anche alla riacutizzazione di malattie concomitanti, come le patologie cardiache e aumentare lo stato confusionale, con il rischio di eventi negativi, come per esempio le cadute.

“La presenza di una malattia anche di lieve entità può rappresentare la causa di un’accentuazione nel livello di confusione nel malato di Alzheimer, oppure della comparsa di irritabilità o agitazione – sottolinea Zanetti. “Talvolta l’agitazione precede di qualche ora la comparsa di sintomi indicativi di malattia, quali per esempio la febbre. Le difficoltà di comunicazione del paziente, tuttavia, rendono spesso difficile l’identificazione tempestiva dei sintomi della malattia concomitante.”

 “È necessario dunque rivolgersi al medico curante  – raccomanda Zanetti – qualora il paziente presenti un improvviso peggioramento del livello di autonomia o delle capacità intellettive, nonché allorquando compaia una modificazione comportamentale; prima di accettare le modificazioni, sia nell’autonomia che nel comportamento come conseguenza della demenza è importante escludere altre condizioni patologiche, quale la disidratazione”.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.