La supplementazione di Omega-3 e vitamina D non sembra efficace contro l’infiammazione
L’infiammazione sistemica, ossia un’infiammazione cronica di bassa intensità, è una condizione molto frequente e viene considerata, con sovrappeso e obesità, uno dei fattori che portano allo sviluppo di malattie metaboliche, neurodegenerative e dell’apparato cardiovascolare. Un’alimentazione eccessivamente calorica e carente di fibre, scarsa attività fisica e stress psicofisico sono considerate le cause principali dello stato infiammatorio cronico. Alcuni studi osservazionali hanno mostrato l’utilità di una supplementazione con acidi grassi omega-3 derivati dal pesce e vitamina D per ridurre l’infiammazione sistemica.
Sulla scorta di questi dati uno studio, controllato con placebo, ha verificato gli effetti di una supplementazione con omega-3 e vitamina D sullo stato di infiammatorio. A distanza di un anno i risultati, pubblicati sulla rivista Clinical Chemistry, sono stati deludenti. I biomarker di infiammazione non sono scesi, anzi in alcuni casi sono aumentati.
Un risultato che non va considerato un verdetto definitivo. Infatti, come spiegano gli stessi autori dello studio, si tratta di una verifica che riguarda solo i marker di infiammazione e non una valutazione del possibile impatto della supplementazione sull’effettivo rischio di malattia.
Lo studio
Lo studio, battezzato VITAL randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo ha testato gli effetti su una serie di marker dell’infiammazione di una supplementazione di Omega-3 (1 g/giorno) e/o vitamina D (2000 UI/giorno) in una coorte di donne di età ≥55 e uomini di età ≥50 anni. Gli indicatori valutati al basale e dopo un anno di supplementazione sono stati interleuchina (IL) -6, recettore del fattore di necrosi tumorale 2 (TNFR2) e proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP). Sono state confrontate le concentrazioni medie e le variazioni percentuali, con adattamento ai fattori di base.
Dopo un anno i ricercatori hanno analizzato una coorte di 2000 persone (su un totale di circa 25mila arruolate nello studio) e hanno trovato nei pazienti che hanno assunto i supplementazioni una concentrazione di Vitamina D maggiorata del 39% e un aumento del 55% di omega-3 rispetto a chi ha assunto placebo. Un dato che mostra come gli integratori abbiano effettivamente aumentato la concentrazione nel sangue di Omega-3 e vitamina.
Tuttavia, con nessuno dei due supplementi, né con entrambi contemporaneamente, si è avuta una riduzione dei marker di infiammazione. In coloro che assumevano integratori di vitamina D, i livelli di IL-6 erano leggermente più alti (+8,2%) e i livelli di hsCRP erano più alti del 35,7% nelle persone con bassi livelli di vitamina D al basale.
“Il risultato complessivo – ha commentato Karen Costenbader, divisione di reumatologia, Infiammazione e Immunità, Harward Medical School, Boston (Usa) – indica che non c’è una riduzione dei marcatori di infiammazione per coloro che hanno preso entrambi gli integratori. nei soggetti con carenza di Omega-3 abbiamo visto una riduzione di uno dei biomarcatori dell’infiammazione. Sarà importante vedere i risultati delle future analisi VITAL, in particolare quelle che guardano il rischio di malattia, invece che i biomarkers “.