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Celiachia e sensibilità al glutine si possono distinguere con gli anticorpi?

Un nuovo studio americano ha individuato per la prima volta nei soggetti con sensibilità al glutine una risposta anticorpale differente rispetto ai celiaci.

Lo studio è stato realizzato dal team di ricercatori della Columbia University Medical Center (CUMC) a New York, guidato da Armin Alaedini, uno dei gruppi che da più tempo studia la sensibilità al glutine non celiaca (NCGS, Non-Celiac Gluten Sensitivity). Questa condizione è caratterizzata da un quadro clinico simile a quello della malattia celiachia e questi risultati potrebbero aprire nuove strade per la diagnosi e la gestione della NCGS.

Lo studio

Nello studio, pubblicato sulla rivista Gastroenterology, Alaedini e colleghi hanno analizzato i campioni di sangue di 40 pazienti con malattia celiaca, 80 pazienti con sensibilità al glutine non celiaca e 40 controlli sani, che seguivano un regime alimentare senza restrizioni contenente glutine.

Con l’ingestione del glutine le IgG aumentano a livelli simili nei pazienti con malattia celiaca e in quelli NCGS, ma analizzando le sottoclassi i ricercatori americani hanno trovato una differenza.

“Abbiamo scoperto che le cellule B dei pazienti celiaci hanno prodotto un profilo di sottoclasse di IgG con un forte potenziale infiammatorio, che è associato alla reazione autoimmune e al danno delle cellule intestinali – spiega Alaedini – mentre i pazienti con sensibilità al glutine non celiaca hanno prodotto IgG associabili a una risposta infiammatoria più contenuta”.

Nei pazienti con malattia celiaca, gli anticorpi anti-gliadina IgG erano principalmente IgG1 e IgG3, i cui livelli erano significativamente aumentati rispetto al gruppo NCGS e ai controlli sani. Anche le IgG2 erano aumentate rispetto al gruppo sano. Nel gruppo NCGS, invece, le IgG4 erano significativamente elevate, rispetto al gruppo dei pazienti celiaci e ai controlli sani, così come le IgG2  rispetto al gruppo sano.

“I dati del nostro studio – precisano i ricercatori – mostrano che la celiachia e la NCGS sono abbastanza differenti nella distribuzione delle sottoclassi delle IgG in risposta al glutine, così come nella relazione tra queste sottoclassi e la sospetta patologia intestinale. Questo contrasto riflette probabilmente le differenze nella progressione e rilevanza delle risposte immunitarie delle cellule B nella celiachia rispetto alla NCGS “.

Le prospettive

“Spero che questi dati aiutino ad aumentare la consapevolezza tra i medici che la sensibilità al grano in assenza di celiachia è una condizione distinta con una base biologica – ha detto Alaedini – sebbene allo stato attuale sia necessario un complesso lavoro clinico per valutare i pazienti, probabilmente in futuro avremo a disposizione nuovi biomarcatori per aiutare i medici a fare una diagnosi in modo più semplice e accurato”.

“Inoltre- conclude Alaedini – le informazioni che stiamo apprendendo su NCGS e celiachia studiandole insieme possono fornire importanti spunti per lo sviluppo di trattamenti efficaci, oltre le restrizioni dietetiche.”

In collaborazione con Dr. Schaer

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.