
Osteoporosi, nuovo test per valutare la salute delle ossa
Nel mondo si stima che ci siano 200 milioni di persone con osteoporosi e ogni 3 secondi si verifichi una frattura. In Italia sono 4 milioni le persone che convivono con l’osteoporosi e nel 2017 sono stati circa 560mila i nuovi casi di frattura. Questi dati, diffusi in occasione dell’ultima Giornata mondiale dell’osteoporosi, ci danno le dimensioni di un problema sanitario che ha importanti implicazioni economiche e sociali.
Per la prevenzione delle fratture è di grande importanza poter monitorare nel corso del tempo lo stato di salute dell’osso e in questo ambito arriva un’interessante novità: il BES TEST.
Si tratta di un test non invasivo che valuta la qualità dell’osso e il rischio di frattura, mediante la simulazione di carichi applicati su una biopsia virtuale ottenuta da un’immagine radiografica. Grazie a una bassa quantità di radiazioni emesse, il test può essere effettuato a intervalli regolari più frequenti rispetto ad altre metodiche, anche a partire dai 30 anni di età, in modo da seguire nel tempo il rischio, effettuare una diagnosi precoce e verificare l’efficacia di trattamenti farmacologici nei pazienti in cui la patologia è già in corso.
Il BES TEST è promosso da M2TEST, una start-up fondata dall’inventrice del test, Prof.ssa Francesca Cosmi, dell’Università di Trieste e dalla Dr.ssa Alessandra Nicolosi, Ceo della società.
Abbiamo chiesto al dottor Gianantonio Saviola Responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Reumatologia Riabilitativa – Istituti Clinici Scientifici Maugeri IRCCS di Castel Goffredo, Mantova quali sono le novità di questo test e qual è la sua utilità clinica.
Abbiamo poi chiesto alle fondatrici della start-up la Prof.ssa Francesca Cosmi dell’Università di Trieste, ideatrice del BES TEST e Alessandra Nicolosi Ceo di M2TEST di raccontarci come è nato questo test e dove attualmente si può effettuare.
Per maggiori informazioni sul BES TEST: +39 342-354-1889 / e-mail: info@bestest.it/ Linkedin