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cuore telemedicina

Scompenso cardiaco, buoni risultati con i progetti pilota di gestione a distanza

Telemedicina e teleconsulti possono essere la chiave per garantire ai pazienti con scompenso cardiaco un’assistenza adeguata, anche durante la pandemia da Covid-19.

Lo hanno sottolineato clinici e associazioni dei pazienti al 6° incontro annuale dell’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci (AISC), intitolato: “La gestione dello scompenso cardiaco nell’era post Covid-19: parliamone con i pazienti” che si è svolto al Senato a Roma

“Nella fase iniziale della pandemia si è manifestata l’esigenza di ridurre gli afflussi inappropriati in ospedale e al Pronto Soccorso (i codici bianchi e verdi) nell’ottica di mantenere in sicurezza i pazienti positivi e proteggere quelli negativi dal contagio, specialmente in quelli affetti da una condizione cronica e da fragilità –  ha dichiarato  Salvatore Di Somma professore di Medicina Interna presso L’Università La Sapienza Di Roma e Responsabile Scientifico di Aisc – quindi si è pensato di organizzare servizi di telemonitoraggio domiciliare per controllare il decorso dell’infezione in coloro positivi al virus ma che potevano essere curati a casa in quanto affetti da forme meno gravi”.

“Il progetto pilota che abbiamo messo in atto presso la ASL di Latina – ha proseguito Di Somma  – ha previsto la consegna di un kit a domicilio del paziente per la rilevazione di 4 parametri, che il paziente stesso deve inviare due volte al giorno alla centrale operativa dedicata e presidiata h24. In caso di parametri alterati, indicati da appositi CUT-OFF, scatta un allarme che allerta il medico specialista in pneumologia e un relativo protocollo di assistenza”.

Il sistema di telemonitoraggio domiciliare durato sei mesi ha preso in carico 780 pazienti tra cui sono stati selezionati 325 soggetti positivi al Covid-19 con comorbidità quali diabete ed obesità. Di questi solo 24 hanno avuto bisogno di cure urgenti che sono state erogate tempestivamente e hanno permesso di evitare il ricovero in Terapia Intensiva.

“Il teleconsulto nei pazienti fragili può integrare il tessuto della medicina territoriale –  spiega Giorgio Casati Direttore Generale della ASL di Latina – per prevenire le complicanze di alterazioni delle condizioni dei pazienti. Il sistema ha il vantaggio della continuità e della possibilità di fornire un intervento precoce e personalizzato. Stiamo pensando di estendere un sistema analogo per i pazienti con scompenso cardiaco, non solo per il monitoraggio delle loro condizioni in tempo reale, ma anche per fornire tutte quelle informazioni su terapie e stili di vita che contribuiscono al controllo della malattia e alla qualità della vita.”

Maria Rosaria Di Somma, Consigliere Delegato AISC, ha posto l’accento sulla necessità che il sistema sanitario adotti un nuovo modello di cura, basato sulla presa in carico e l’assistenza continuativa.

“Un modello di Home Care che non deve essere pensato solo per le fasi emergenziali, ma inserito in un processo di gestione integrata e interdisciplinare (che comprenda medici di medicina generale, specialisti, infermieri, farmacisti e non ultimo il mondo delle associazioni.) Il mosaico è pronto per essere composto grazie a modelli scientifici e linee guida nazionali. Siamo pronti ad aprire un tavolo di confronto con gli organi decisori che tenga conto della voce del paziente e lo metta al centro del Sistema Sanitario per utilizzare al meglio le risorse derivanti dal recovery Fund e ottenere contestualmente un risparmio di risorse pubbliche:”

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.