Celiachia, il test degli anticorpi potrebbe essere meno sensibile di quanto si stima
Il test sierologico degli anticorpi anti-transglutaminasi IgA tTG, utilizzato insieme alla biopsia gastroduodenale per la diagnosi di celiachia potrebbe avere una sensibilità minore di quella che gli viene generalmente attribuita e quindi non dovrebbe essere considerato l’esame di riferimento per lo screening della malattia.
L’indicazione viene da una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Gastroenterology che mostra come la sensibilità di questo test potrebbe essere sovrastimata. I ricercatori hanno trovato un bias nella valutazione della sensibilità del test delle IgA tTG, che consiste nel confronto con i risultati della biopsia. Infatti, il test positivo viene quasi sempre confermato dalla biopsia, ma i pazienti con test negativo di rado vengono sottoposti alla biopsia e quindi non vengono alla luce i falsi negativi.
Riesaminando gli studi di riferimento scende la sensibilità stimata del test
I ricercatori hanno riesaminato i nove studi sulla base dei quali la Task Force dei servizi di prevenzione degli Stati Uniti (USPSTF) ha stimato per il test delle IgA tTG per la celiachia una sensibilità del 92,6% e una specificità del 97,6%.
In questi studi i ricercatori hanno trovato che i pazienti IgA tTG-positivi avevano un tasso di rinvio alla biopsia del 79,2% mentre quelli negativi al test delle IgA tTG avevano fatto una biopsia di verifica solo nel 3,6% dei casi.
Considerando il bias della verifica con la biopsia la sensibilità del test IgA tTG scende dal 92,6 al 57,1% (IC 95%, 35,4% -76,4%) mentre la specificità sale dal 97,6 al 99,6% (IC 95%, 98,4% -99,9%).
“La sensibilità e la specificità del test IgA tTG – scrivono gli autori dello studio – sono sostanzialmente distorte a causa della mancanza di aggiustamento per bias di verifica. La bassa sensibilità stimata di IgA tTG solleva preoccupazioni sull’accuratezza di questo test e rende necessaria l’esecuzione di una revisione sistematica. Dopo l’aggiustamento per il bias di verifica, la sensibilità stimata del marker sierologico scende al punto che potrebbe non essere più clinicamente utile come test di screening.”
Secondo Marisa Stahl, pediatra e ricercatrice al Children’s Hospital Colorado Center of Celiac Disease di Aurora (Usa):
Il messaggio più importante che arriva da questa ricerca è che la sensibilità del test sierologico è probabilmente inferiore a quello che pensiamo e quindi dovremmo fare più attenzione alla popolazione di pazienti che potrebbero essere negativi al test sierologico e avere la celiachia.
In collaborazione con Dr. Schär