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cuore salute

Ipercolesterolemia, terapie su misura in relazione ai livelli di lipoproteina(a)

La disponibilità sempre maggiore di terapie di diversa efficacia e intensità per la riduzione del livelli di colesterolo rende sempre più necessaria un approccio personalizzato al paziente, che consenta di valutare il rischio effettivo di eventi cardiovascolari, anche in relazione agli altri fattori di rischio.

Al recente congresso dell’European Atherosclerosis Society (EAS) un gruppo di ricercatori inglesi ha proposto un metodo di valutazione del rischio basato sui livelli di lipoproteina a Lp(a). Un’analisi dei livelli di colesterolo LDL e Lp(a), e dei punteggi di rischio genetico di quasi 500.000 persone (con dati della UK biobank) ha permesso di definire una serie di obiettivi di riduzione del colesterolo, secondo l’età e le caratteristiche dei pazienti.

Secondo Brian A. Ference,  del Center for Naturally Randomized Trials, Università di Cambridge, Regno Unito:

La misurazione dei livelli di Lp(a) può affinare le stime individuali del rischio di malattia cardiovascolare aterosclerotica e influenzare le decisioni terapeutiche sull’intensità della riduzione delle LDL o su altre modifiche dei fattori di rischio necessarie per superare l’aumento del rischio causato dalla Lp(a).”

Quanto è necessario abbassare il colesterolo per compensare l’aumento del rischio legato alla Lp(a)

Durante la sua presentazione al congresso EAS, Ference ha osservato che un aumento dei livelli di Lp(a) è associato a un aumento della malattia cardiovascolare aterosclerotica proporzionale ai valori assoluti (e non alle variazioni) di Lp(a).

“Purtroppo, a differenza di altre proteine – ha detto Ference – la dieta e l’esercizio fisico non influiscono sui livelli di Lp(a) e attualmente non ci sono terapie efficaci per ridurre i rischi associati all’aumento delle concentrazioni. E questo ha  una grande inerzia tra i medici.”

Per contrastare l’aumento del rischio causato dalla Lp(a) gli autori della nuova ricerca hanno cercato di quantificare la quantità di riduzione delle LDL necessaria. Hanno studiato i dati su 455.765 individui della Uk biobank che non avevano una storia di eventi cardiovascolari, diabete o cancro prima dei 30 anni. Sono stati arruolati soggetti con livelli di colesterolo LDL < 5 mmol/L per escludere persone con possibile ipercolesterolemia familiare.

I ricercatori hanno usato un punteggio fisso di rischio genetico per Lp(a) e uno variabile per LDL, dividendo la popolazione studiata in tre gruppi: livello medio di Lp(a), livelli alti di Lp(a), livelli alti di Lp(a) e bassi di colesterolo LDL.

I dati mostrano che con livelli elevati di Lp(a) misurati e alto punteggio di rischio genetico aumenta il rischio di eventi cardiovascolari. Osservando la combinazione di livelli aumentati di Lp(a) e livelli più bassi di colesterolo LDL, hanno scoperto che l’aumento del rischio di eventi coronarici maggiori con Lp(a) di 123 nmol/L potrebbe essere compensato da una riduzione  di colesterolo LDL di 19,5 mg/dl. Mentre per le persone con un livello di Lp(a) di 251 nmol/L, l’aumento del rischio di eventi coronarici maggiori sarebbe compensato da una riduzione dei livelli di colesterolo LDL di 36,1 mg/dL.

Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che l’entità dell’intensificazione dell’abbassamento del colesterolo LDL necessaria per superare il rischio causato da livelli elevati di Lp(a) variava in base all’età. Ad esempio, in individui con un livello di Lp(a) di 220 nmol/L, la riduzione dei livelli di colesterolo LDL necessaria per compensare il rischio di eventi coronarici maggiori è stata calcolata in 0,8 mmol/L se l’abbassamento dei lipidi è iniziato a 30 anni di età, sale a 0,9 mmol/L se iniziato a 40 anni, 1,2 mmol/L se iniziato a 50 anni e 1,5 mmol/L se iniziato a 60 anni.

Una app specialistica per valutare rischio cardiovascolare

Per offrire ai medici uno strumento pratico di prevenzione personalizzata, Ference sta lavorando con l’EAS allo sviluppo di un’applicazione che mostrerà il rischio di infarto miocardico o ictus lungo l’arco della vita di un individuo, con e senza l’inclusione dei livelli di Lp (a), e determinerà non solo la percentuale di aumento del rischio causato da Lp(a), ma anche la misura in cui il colesterolo LDL deve essere abbassato per superare tale rischio. Secondo Ference:

Quello che farà l’app è rendere molto facile per i medici capire quanto la Lp(a) aumenta il rischio, ma in particolare come possono utilizzare tali informazioni per le loro decisioni terapeutiche”.

Inoltre, ha affermato che “mostrerà ai pazienti perché è importante per loro” intensificare l’abbassamento delle LDL per superare il loro particolare livello di Lp(a).”

“La cosa buona del livello di colesterolo LDL e di altre cause di malattia cardiovascolare aterosclerotica è che non importa come lo si abbassa”, ha detto Ference, osservando che potrebbe essere con la dieta, gli interventi sullo stile di vita o con i farmaci.

 

alessandro visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.