Sanità pubblica, dopo la pandemia rilanciare la prevenzione
Riorganizzare la sanità pubblica e rilanciare il tema della prevenzione. Il messaggio arriva dal 55° Congresso Nazionale della Società Italiana d’Igiene (SItI), che si è aperto a Padova il 28 settembre. Antonio Ferro, Presidente SItI ha detto:
Mai come in questo momento l’Igiene e la Sanità Pubblica hanno avuto un ruolo rilevante per l’intera Società e per il benessere socio-economico del Paese. L’emergenza non è finita e ci aspetteranno giorni molto impegnativi. Dobbiamo avere la capacità di riorganizzarci e di rilanciare il tema della Prevenzione ‘a 360 gradi’, di sviluppare una sanità che sia sempre più vicina al cittadino e che sia, al tempo stesso, sostenibile in un momento storico in cui mancano molti operatori sanitari, in particolar modo medici.”
La Pandemia ha evidenziato la necessità di un approccio di sistema ai grandi eventi
Giovanni Rezza Direttore Generale della Prevenzione al Ministero della Salute spiega:
La pandemia da Sars-Cov2 ha reso ancora più evidente come sia necessario un approccio multidisciplinare per rispondere ai grandi eventi sanitari. Per questo è fondamentale che una rete di professionalità, saperi e competenze, anche apparentemente distanti, sia attiva in modo permanente, così da poter anticipare o rispondere immediatamente anche a sfide sanitarie impreviste”.
Non poteva mancare una riflessione del professor Rezza sulla risalita dei contagi di questi giorni: “La risalita dei contagi non è preoccupante finché non aumentano l’ospedalizzazione ed il tasso di riempimento delle strutture più critiche, soprattutto le terapie intensive. Se riusciamo a mantenere bassa la congestione, l’aumento dei contagi è gestibile. È ciò che si chiama convivenza con il virus in una fase post pandemica. Naturalmente è un fenomeno che va monitorato di continuo e con molta attenzione”.
Il libero pensiero scientifico alla base del Servizio Sanitario Nazionale
Vincenzo Baldo, Presidente SItI per il Triveneto e professore Ordinario di Igiene presso l’Università di Padova sotto linea il legame tra la ricerca scientifica e il Servizio Sanitario Nazionale:
Non a caso il Congresso della SItI quest’anno si svolge proprio a Padova che celebra quest’anno gli 800 anni di istituzione della nostra Università. L’Ateneo patavino nasce grazie ad un piccolo gruppo di studenti che, lasciando l’università di Bologna, fonda una nuova realtà con il motto di “Universa Universis Patavina Libertas”. E’ proprio il pensiero scientifico libero che sta alla base anche del nostro Servizio Sanitario Nazionale. La ricerca della multidisciplinarietà e dell’integrazione dei saperi rappresentano i momenti chiave della risposta della Sanità pubblica alle emergenze, la risposta ai grandi eventi sanitari. Nella storia purtroppo ci sono state molte le occasioni di applicare sul campo tali conoscenze, dal controllo della peste durante la Repubblica Serenissima di Venezia fino al contrasto del COVID. Un esempio di innovazione, di utilizzo delle tecnologie e di applicazione nel territorio sono i vaccini, che hanno permesso l’eradicazione del vaiolo, il controllo di molte patologie e ci stanno aiutando anche nella recente pandemia. “
Il 55° Congresso Nazionale, continuerà fino a sabato 1° ottobre e affronterà diversi temi, fra cui: vaccinazioni Covid e non Covid, HPV nella donna adulta ed anti-pneumococco nell’adulto e nei soggetti a rischio; Epidemiologia e prevenzione dei tumori maligni; Ambiente e Salute in ottica One Health: politiche, sinergie e buone pratiche per la promozione della salute; Vaccinazioni di adolescenti, adulti ed anziani; Strategie vaccinali nel post-emergenza.