
Takeda, la Divisione di Oncologia compie 10 anni
Takeda,in occasione del decennale della costituzione della Divisione di Oncologia nel nostro Paese ribadisce il suo impegno nell’area dell’oncologia e dell’oncoematologia. Dal 2012 è disponibile in Italia brentuximab vedotin, anticorpo monoclonale anti-CD30 coniugato a farmaco, per il trattamento dei pazienti adulti affetti da linfoma di Hodgkin CD30+ recidivante o refrattario e per il trattamento di pazienti adulti affetti da linfoma anaplastico a grandi cellule sistemico recidivante o refrattario. Un farmaco che ha cambiato non solo la pratica clinica, ma soprattutto la storia naturale di una neoplasia ematologica come il linfoma di Hodgkin, che colpisce i giovani adulti, restituendo loro prospettive di sopravvivenza
Nel 2020 poi Takeda fa il suo ingresso nell’area del tumore del polmone, rendendo disponibile per i pazienti brigatinib, un inibitore della tirosin-chinasi di nuova generazione, indicato nel trattamento di prima linea del tumore del polmone non a piccole cellule ALK positivo. Takeda mette oggi a disposizione dei pazienti trattamenti per patologie oncologiche, come il carcinoma polmonare, quello prostatico, quello mammario e il linfoma di Hodgkin, e per tumori rari, come il mieloma multiplo, l’osteosarcoma e il linfoma anaplastico sistemico a grandi cellule.
Anna Maria Bencini, Oncology Country Head, Takeda Italia dichiara:
soddisfare le esigenze uniche dei pazienti è ciò che guida la Ricerca e il nostro lavoro quotidiano con la comunità oncologica. Il nostro impegno primario è rivolto alle terapie innovative in grado di trasformare la vita delle persone, cercando di liberare il potenziale dell’innovazione. Ma c’è di più. Vogliamo contribuire a curare il cancro andando oltre la terapia, con iniziative che supportino pazienti e caregiver attraverso un approccio ad ampio raggio: non solo la malattia, ma anche il contesto socio-assistenziale e organizzativo, il loro vissuto e la loro psiche”.
Tra le attività rivolte ai pazienti, fiore all’occhiello è la campagna “Il senso delle parole – Un’altra comunicazione è possibile”, che ha l’obiettivo di accrescere l’attenzione ai bisogni psicosociali dei pazienti oncologici e migliorare la qualità delle relazioni tra persone con tumore, medici e caregiver a partire dalla parola, elemento chiave della relazione di cura. Un’iniziativa unica in Italia che vuole favorire la costruzione di significati condivisi per le parole fondamentali del percorso di cura.