Tumore al polmone e test genetici, una campagna per conoscerli meglio
Dopo decenni in cui sembrava oggettivamente segnare il passo rispetto ad altri ambiti dell’oncologia in cui i progressi erano evidenti, la terapia del carcinoma polmonare ha conosciuto ultimamente una stagione di successi sperimentali, che hanno invitato a un cauto ottimismo nell’intero settore. Pur con numeri epidemiologici che rimangono tutt’ora rilevanti, il paradigma che si sta affermando è quello della terapia personalizzata, sulla base di una profilazione genetica della neoplasia quanto più possibile precisa. Di questo devono essere consapevoli non solo i medici ma anche i pazienti e i loro caregiver: è in quest’ottica che è nata la campagna informativa “L’esame più importante della tua vita”, promossa da Amgen Italia in collaborazione con le associazioni pazienti Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare (IPOP) e Women Against Lung Cancer in Europe (WALCE) Onlus.
L’obiettivo dichiarato è quello di sensibilizzare il largo pubblico su come le mutazioni genetiche rivestano un ruolo fondamentale nell’eziopatogenesi del tumore polmonare – esemplare è il caso del carcinoma non a piccole cellule (NSCLC) – e siano anche la chiave per il loro corretto trattamento.
“Oltre alla tempestività, è sicuramente la precisione della diagnosi che può fare la differenza in quel 30% di pazienti affetti da NSCLC che possono essere trattati con i farmaci a bersaglio molecolare. – spiega Silvia Novello, Ordinario Oncologia Medica, Università di Torino, Responsabile SSD Oncologia Polmonare, AOU “San Luigi Gonzaga” di Orbassano e presidente di WALCE Onlus – E la percentuale è fortunatamente destinata a crescere in fretta grazie ai risultati ottenuti dalla ricerca: un caso emblematico riguarda la mutazione KRASG12C, che in Italia conta ogni anno 4.500 casi e che finora era possibile affrontare solo con un approccio standard, basato su chemioterapia e immunoterapia, e con risultati spesso meno soddisfacenti rispetto alla media generale.” E aggiunge:
Di recente la Commissione Europea ha autorizzato la prima terapia specifica per pazienti con NSCLC in stadio avanzato con mutazione KRASG12C che siano già stati sottoposti ad un precedente trattamento sistemico. La possibilità di ricorrere a un farmaco a bersaglio molecolare, nell’ambito di quella che viene chiamata ‘medicina di precisione’, è destinata a cambiare la pratica clinica, offrendo nuove speranze a chi è stato colpito da questa forma di tumore polmonare».
Una campagna informativa online
La fruizione della campagna informativa è totalmente online: collegandosi ai siti associazione-ipop.org, womenagainstlungcancer.org e www.amgen.it i pazienti e i loro caregiver possono rispondere in modo totalmente anonimo a 11 specifiche domande che approfondiscono i diversi vari aspetti della patologia, acquisendo gli strumenti per un percorso terapeutico più consapevole e attivo.
Se si guarda però alla situazione italiana attuale, emergono alcune criticità sul fronte dell’accesso alle più moderne tecnologie diagnostiche. Basti pensare alla tecnologia NGS (Next Generation Sequencing).
«Si tratta di una risorsa diagnostica molto importante, perché permette di ottenere la ‘carta d’identità’ del carcinoma con il minore disagio possibile per il malato”, ha sottolineato Bruno Aratri, presidente di IPOP Onlus. “Purtroppo, al momento questa tipologia di test non è presente in eguale misura nelle diverse strutture sanitarie a livello nazionale; è allora fondamentale che le istituzioni e le stesse associazioni lavorino insieme, affinché la distribuzione diventi più capillare, facilitandone l’accesso ai pazienti che ne possono trarre un fondamentale beneficio ai fini di una diagnosi quanto più tempestiva e precisa possibile”.