La composizione del microbiota intestinale potrebbe avere un legame con la formazione della placca aterosclerotica. In un nuovo studio su un’ampia popolazione, condotto in Svezia e Finlandia, è emerso un rapporto tra i livelli di determinate specie batteriche nell’intestino e l’aterosclerosi coronarica.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Circulation, ha arruolato 8.973 partecipanti di età compresa tra 50 e 64 anni (53,7% donne) provenienti da Uppsala e Malmö senza malattie cardiache precedentemente note. Erano tutti partecipanti allo Swedish CARdioPulmonary bioImage Study (SCAPIS). I ricercatori hanno analizzato, con sofisticate tecniche d’indagine, la composizione del microbiota in campioni biologici e hanno utilizzato tecniche di imaging avanzato per la valutazione dei piccoli vasi del cuore.
L’aterosclerosi coronarica è stata misurata utilizzando il punteggio del calcio dell’arteria coronarica e l’angiografia coronarica con tomografia computerizzata. I livelli delle diverse specie batteriche nel microbiota intestinale sono stati valutati con il sequenziamento metagenomico delle feci e le associazioni con l’aterosclerosi coronarica sono state valutate con modelli di regressione multivariata, aggiustati per i fattori di rischio cardiovascolare. Le specie associate a una maggiore incidenza di aterosclerosi sono state valutate per l’associazione con marker di infiammazione, metaboliti e specie corrispondenti nella saliva.
Gli streptococchi potrebbero essere associati all’aterosclerosi coronarica
La calcificazione dell’arteria coronarica è stata rilevata nel 40,3% della popolazione studiata e il 5,4% presentava almeno 1 stenosi con occlusione >50%. Sessantaquattro specie batteriche sono state associate al punteggio del calcio dell’arteria coronarica indipendentemente dai fattori di rischio cardiovascolare, con le associazioni più forti osservate per Streptococcus anginosus e Streptococcus oralis subsp oralis (P <1 × 10–5).
Delle 64 specie, 19 specie, inclusi streptococchi e altre specie comunemente presenti nella cavità orale, erano associate a concentrazioni plasmatiche di proteina C-reattiva ad alta sensibilità e 16 con conta dei neutrofili. Cinque specie, inclusi 3 streptococchi, erano correlate con la stessa specie nella saliva e sono state associate a una peggiore salute dentale nel Malmö Offspring Dental Study.
Tove Fall, professore di Epidemiologia molecolare presso il Dipartimento di Scienze Mediche e SciLifeLab dell’Università di Uppsala in Finlandia ha detto:
Abbiamo scoperto che i batteri orali, in particolare le specie del genere Streptococcus, sono associati a una maggiore presenza di placche aterosclerotiche nelle piccole arterie del cuore, quando sono presenti nella flora intestinale. Gli streptococchi sono cause comuni di polmonite e infezioni della gola, della pelle e delle valvole cardiache. Ora dobbiamo capire se questi batteri possono contribuire allo sviluppo dell’aterosclerosi”.
Sergi Sayols-Baixeras, dell’Università di Uppsala, autore principale dello studio, ha aggiunto:
il gran numero di campioni con dati di alta qualità provenienti dall’imaging cardiaco e dalla flora intestinale ci ha permesso di identificare nuove associazioni. Tra le nostre scoperte più significative, c’è il ruolo di Streptococcus anginosus e S. oralis subsp. oralis “
Marju Orho-Melander, professore di epidemiologia genetica presso l’Università di Lund, ha conmcluso:
abbiamo appena iniziato a capire come l’ospite umano e la comunità batterica nei diversi compartimenti del corpo si influenzano a vicenda. Il nostro studio mostra una peggiore salute cardiovascolare nei portatori di streptococchi nell’ intestino. Ora dobbiamo indagare se questi batteri sono attori importanti nello sviluppo dell’aterosclerosi.”