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Esercizio fisico, a che ora si bruciano di più i grassi?

  • Alessandro Visca
  • Medicina

L’esercizio fisico potrebbe avere un impatto diverso sul metabolismo secondo l’ora in cui viene praticato. L’indicazione viene da uno studio sperimentale, condotto su animali da laboratorio, dai ricercatori del Karolinska Institutet in Svezia e dell’Università di Copenhagen in Danimarca.

Nello studio, pubblicato su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) i ricercatori hanno esaminato gli effetti sul tessuto adiposo dei topi dopo una sessione di esercizio fisco ad alta intensità, eseguita in due diversi momenti della giornata, l’inizio della fase attiva e l’inizio della fase di riposo, corrispondenti rispettivamente a una sessione di esercizi nella tarda mattinata e nella tarda serata nell’uomo.

L’esercizio eseguito nelle ore del mattino ha un impatto maggiore sul metabolismo

Lo studio ha riscontrato che l’attività fisica svolta nella mattinata ha aumentato l’espressione dei geni coinvolti nella scomposizione del tessuto adiposo, nella termogenesi (produzione di calore) e nell’attivazione dei mitocondri nel tessuto adiposo, indicando un effetto metabolico più marcato.

Questi effetti sono stati osservati indipendentemente dall’assunzione di cibo.

Juleen. R. Zierath del Dipartimento di Medicina e Chirurgia Molecolare e del Dipartimento di Fisiologia e Farmacologia, del Karolinska Institutet ha dichiarato:

I nostri risultati suggeriscono che l’esercizio in tarda mattinata potrebbe essere più efficace dell’esercizio in tarda serata in termini di accelerazione del metabolismo e combustione dei grassi, e questa potrebbe essere un’indicazione utile per le persone in sovrappeso.”

Infine, i ricercatori, ricordando che questi risultati sperimentali vanno validati con studi sull’uomo, sottolineano che questa ricerca conferma l’importanza di considerare il ciclo circadiano nei programmi di esercizio fisico finalizzati a un miglioramento dello stato di salute. Scrivono gli autori dello studio:

Quasi tutte le cellule del corpo hanno un orologio circadiano biologico interno sincronizzato da stimoli esterni. Questo meccanismo forma un ciclo di feedback di trascrizione e traduzione che anticipa e adatta la fisiologia dell’organismo durante il ciclo giorno-notte di 24 ore. Abbiamo testato l’ipotesi che la tempistica dei fattori di stress energetico che influenzano l’omeostasi del glucosio e dell’energia, vale a dire l’esercizio e lo stato di alimentazione, possa influenzare in modo differenziale il metabolismo nel tessuto adiposo. Abbiamo scoperto che l’esercizio acuto suscita un effetto specifico del tempo sul tessuto adiposo, che è indipendente dallo stato di alimentazione. La sensibilità del tessuto adiposo all’esercizio è dipendente dal tempo e modulata in modo autonomo dalle cellule, come evidenziato dall’aumentata trascrizione dei geni metabolici nella prima fase attiva. Pertanto, la tempistica dell’esercizio può mettere a punto il metabolismo adiposo per migliorare l’omeostasi energetica nella malattia cardiometabolica.

Alessandro Visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.