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Malattia renale cronica, trapianto e terapia nutrizionale per prevenire la dialisi

La malattia renale cronica (MRC) in Italia colpisce quasi 4,5 milioni di persone, delle quali circa 1 milione si trova nello stadio avanzato della malattia, che precede la dialisi. Ogni anno sono circa 7.300 i nuovi pazienti in dialisi nel nostro Paese.

Per i pazienti che arrivano ad uno stadio avanzato dell’insufficienza renale l’opzione di trattamento, oltre alla dialisi, è il trapianto di rene. Poiché è stato accertato che la dialisi prolungata peggiora gli esiti del trapianto e aumenta il rischio di mortalità post-trapianto, per i pazienti candidati l’opzione migliore è considerata il trapianto preventivo (pre-emptive), ossia eseguito prima che il paziente debba iniziare la dialisi.

Nel corso del 64° Congresso della Società Italiana di Nefrologia, che si è svolto a Torino dal 4 al 7 ottobre, in un simposio organizzato da Dr. Schär, azienda italiana che con il marchio Flavis sviluppa alimenti aproteici per persone con malattia renale cronica, sono stati analizzati i vantaggi di un approccio multidisciplinare, che prevede una Terapia Dietetico-Nutrizionale (TDN), counseling psicologico e musicoterapia, insieme al trapianto pre-emptive per prevenire la dialisi.

Uno studio clinico per proporre un modello pilota di assistenza multidisciplinare

Loreto Gesualdo, nefrologo del Policlinico di Bari, ha spiegato:

attualmente stiamo portando avanti uno studio clinico volto a creare un modello pilota di assistenza del paziente con un approccio olistico multidisciplinare, attraverso l’integrazione delle competenze professionali di diverse figure sanitarie, ovvero nefrologo, nutrizionista, psicologo e musicoterapeuta, considerando anche i risvolti sociali, psicologici e socioeconomici della malattia renale cronica.”

“Il nostro obiettivo – prosegue Gesualdo – è quello di allungare il più possibile il periodo di dialisi-free per il paziente ma nello stesso tempo migliorarne la qualità della vita. I risultati raggiunti ad oggi ci confermano che siamo sulla giusta strada e che l’approccio terapeutico multidisciplinare aggiunge ulteriore valore alla terapia.”

La Terapia Dietetico-Nutrizionale si basa sulla riduzione delle proteine

I dati preliminari dello studio confermano come la TDN sia una componente importante della gestione conservativa del paziente affetto da malattia renale cronica. Effetti positivi si possono riscontrare sullo stato nutrizionale dei pazienti, sull’efficacia della terapia farmacologica e sulla riduzione delle ospedalizzazioni.

La TDN dei pazienti con malattia renale si basa sulla riduzione dell’apporto proteico. In questo contesto si possono utilizzare gli alimenti aproteici, costituiti da carboidrati e quasi privi di proteine, fosforo, sodio e potassio. L’obiettivo è garantire un elevato apporto energetico, con una migliore gestione della pressione arteriosa e dei livelli di potassio e fosforo nel sangue.

alessandro visca
Alessandro Visca

Giornalista specializzato in editoria medico­­­­-scientifica, editor, formatore.