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Digitale Sanita

Sanità digitale, un progetto smart per gli screening oncologici

La Regione Puglia ha attivato un progetto digitale per aumentare l’aderenza agli screening oncologici di prevenzione e diagnosi precoce, informando anche chi non aveva ricevuto la lettera d’invito e migliorando la gestione degli appuntamenti.

Si chiama Sm@rtScreening ed è un progetto dela Regione Puglia, premiato nell’edizione 2023 del Premio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, come uno dei migliori progetti della Sanità digitale in Italia. Il progetto è stato sviluppato, in collaborazione con Maps Healthcare, con una piattaforma multicanale per aumentare l’aderenza da parte della popolazione eleggibile agli screening oncologici di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori alla cervice uterina, alla mammella e al colon retto.

Si tratta di un progetto multicanale che utilizza telefono, messaggistica e app, con servizi come il calendario e il promemoria degli appuntamenti, con specifiche funzionalità di personalizzazione dell’incontro o di comunicazione per il ritiro in farmacia del kit per il test.

Come spiega Nehludoff Albano, dirigente del Servizio prevenzione e promozione della salute della Regione Puglia, il progetto parte da “un’analisi dei bisogni e delle criticità” e si è posto il problema di superare “la non affidabilità degli indirizzi di residenza e di domicilio delle persone che, attraverso la lettera cartacea, ancora oggi in tutta Italia, sono invitati al programma di screening.”

Una piattaforma multicanale

“La piattaforma di comunicazione multicanale – spiega Albano – genera una serie di attività: a fronte di un invito originato dal sistema informativo unico regionale, viene strutturato un flusso con determinate regole per contattare la persona con il preciso obiettivo di informare e di comunicare il prossimo appuntamento di screening, rispettando le regole di privacy e sicurezza.” E aggiunge:

le canalità già attive sono la chiamata telefonica automatica (ci stiamo attivando affinché sia riconoscibile il numero chiamante), gli SMS, le MAIL e i BOT (sia chatbot che voicebot). A breve, sarà attivo anche il canale whatsapp e l’integrazione con l’APP IO su app IO identificata a livello nazionale come punto unico di accesso per le comunicazioni digitali tra cittadino e pubblica amministrazione.”

“Contiamo, in futuro – aggiunge Albano – di eliminare la lettera cartacea di invito agli screening, in quanto l’anagrafe nazionale degli assistiti (ANA) metterà a disposizione i dati completi della residenza e del domicilio dell’intero nucleo familiare (fondamentali per le attività di prevenzione) e sarà aggiornata in tempo reale circa le nuove nascite o i decessi; non solo, l’ANA renderà disponibile anche il domicilio digitale di tutte le persone in modo da consentire di interagire anche all’indirizzo di domicilio digitale. I documenti digitali d’interesse per il cittadino saranno trasmessi, in base alle disposizioni nazionali, anche al Fascicolo Sanitario Elettronico che in Puglia è già operativo e che sta evolvendo nell’ambito dell’apposito progetto nazionale finanziato con i fondi del PNRR (cd. FSE 2.0)”.

Un primo bilancio del progetto

“Il sistema Sm@rtScreening di supporto ai programmi di screening oncologici ci ha consentito – riferisce Nehludoff Albano – in pochi mesi, di raggiungere circa 250 mila persone su oltre 390 mila telefonate fatte da giugno 2022 a maggio 2023, su un totale di popolazione eleggibile di 1,7 milioni di persone.” E aggiunge:

in moltissimi hanno risposto e le casistiche sono state diverse: cittadini che avevano ricevuto la lettera e che hanno potuto confermare, cancellare, o richiedere di spostare l’appuntamento; ma anche destinatari che non avevano mai ricevuto la lettera e che hanno comunque confermato l’appuntamento proposto.”

“Oltre 31 mila persone che non avevano mai ricevuto la lettera cartacea di invito – conclude Albano –  grazie al contatto digitale di Regione Puglia, hanno saputo di avere un appuntamento con la prevenzione e la diagnosi precoce accedendo così al programma di prevenzione oncologica regionale. Se pensiamo che, nell’ambito di questi controlli, mediamente si rileva un tasso di positività al tumore di circa il 7-10 % dei soggetti aderenti, si può stimare che circa 3 mila pugliesi hanno potuto aver diagnosticato precocemente un tumore avendo ricevuto la comunicazione mediante il sistema Sm@rtScreening”.

Il ruolo del Medico di Medicina Generale

“Il Medico di Medicina Generale – previsa Albano – ha una parte fondamentale in tutti i percorsi di prevenzione: noi crediamo che ci possano essere degli accordi regionali per sensibilizzazione su questi temi e stiamo lavorando proprio con i MMG per valutare i percorsi di screening in modo da sollecitare l’adesione e stimolare la risposta alla famosa telefonata.” E aggiunge:

Il MMG ha un ruolo fondamentale nel rapporto di fiducia e non deve essere relegato al mero produttore di ricette al quale rischia di essere confinato. Un domani, potrebbe essere collettore di informazioni del paziente sui vari fattori di rischio, anche ambientale: dove abita? come mangia? in quali patologia ha familiarità? che stile di vita conduce? e altro. Tutto questo già nella fase primaria della raccolta delle informazioni per un coinvolgimento attivo della persona-paziente”.

Una testimonianza

Una delle ultime campagne di screening oncologici ha coinvolto anche il professor Gianfranco Viesti, ordinario di Economia Applicata all’Università degli Studi di Bari, “Aldo Moro”. L’esperienza personale che ha vissuto, riconferma la sua forte convinzione professionale, scientifica e politica sulla validità della prevenzione e della diagnosi precoce come ambito da potenziare, e garantire, come investimento sulla salute, di tutti i cittadini. Racconta Viesti:

Se fossi stato residente in un altro territorio e non avessi ricevuto l’informazione, non avrei avuto la possibilità di effettuare lo screening oncologico, che mi ha permesso di avere una diagnosi precoce e quindi di poter intervenire per tempo. Penso che debba essere una priorità nazionale garantire il massimo della diffusione degli screening in tutta la popolazione italiana eleggibile. Purtroppo, anche per la paura e un senso di vergogna, in molti, soprattutto uomini, non si sottopongono a screening per diagnosi precoce del tumore al colon retto, tumore più diffuso in Italia, ma mi auguro che presto si superi questo blocco psicologico-culturale. E mi auguro anche che le politiche pubbliche assumano come priorità assoluta la prevenzione e la diagnosi precoce e un accesso agli screening il più semplice possibile ed equo”.

Pogliaghi
Silvia Pogliaghi

Giornalista scientifica, specializzata su ICT in sanità.