Diabete e declino cognitivo, il ruolo di uno stile di vita sano
Il diabete di tipo 2 (DT2) è un noto fattore di rischio per la demenza, mentre è meno noto il suo ruolo, e quello della condizione di pre-diabete, nel processo di invecchiamento cerebrale in persone “libere da demenza”.
Per approfondire questi aspetti, i ricercatori del Karolinska Institute in Svezia hanno condotto un’analisi che aveva anche l’obiettivo di verificare se l’associazione tra le condizioni di DT2/pre-diabete e invecchiamento cerebrale potesse essere modificata, in positivo, intervenendo sui fattori di rischio legati allo stile di vita. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Diabetes Care.
Sono stati analizzati i dati, appartenenti alla UK BioBank, di 31.229 individui con età compresa tra 40 e 70 anni seguiti poi per un periodo di 11 anni, durante i quali sono stati sottoposti a due esami con Risonanza magnetica nucleare dell’encefalo (RMN).
Lo stato glicemico (normoglicemia, pre-diabete o diabete) è stato stabilito in base alla storia medica, all’uso di farmaci e ai livelli di emoglobina glicata (HbA1c) misurati al basale.
Sono state inoltre raccolte informazioni sulla presenza di fattori di rischio cardiometabolici, quali obesità ipertensione, bassi livelli di HDL, livelli di trigliceridi elevati, oltre che su abitudine al fumo, consumo di alcol e livelli di attività fisica.
Un modello di machine learning ha permesso di stimare l’età cerebrale dei partecipanti, e il divario rispetto a quella cronologica, attraverso il calcolo dell’indicatore BAG (brain age gap).
Diabete e prediabete determinano una età cerebrale più alta
I risultati mostrano che, rispetto ai soggetti normoglicemici, quelli con pre-diabete presentano un BAG più elevato; in media l’età cerebrale è risultata di 0,5 anni superiore rispetto all’età cronologica nei partecipanti con pre-diabete, e di 2,3 anni più alta rispetto all’età cronologica nei pazienti con diabete di tipo 2.
Tra i partecipanti con scarso controllo glicemico (ossia con livelli di HbA1c pari almeno all’8%) il divario tra età cerebrale stimata ed effettiva è aumentato fino a 4,2 anni.
Quando i valori di BAG sono stati impiegati nell’analisi come variabile continua, l’HbA1c è risultata essere associata a livelli di BAG significativamente più elevati. Inoltre, sottolineano i ricercatori, il diabete tipo 2 era associato a un aumento significativo di BAG nel tempo.
L’associazione tra diabete di tipo 2 e livelli di BAG più elevati, e quindi con maggior differenza tra età effettiva ed età cerebrale stimata, era più pronunciata tra gli uomini e nei soggetti che presentavano due o più fattori di rischio cardiometabolici, in confronto a coloro che ne avevano al massimo uno.
Ridurre il ritmo di invecchiamento cerebrale con lo stile di vita
In un’analisi congiunta, gli investigatori hanno mostrato che uno stile di vita sano è in grado di attenuare l’associazione tra diabete tipo 2 e invecchiamento cerebrale, con una riduzione di BAG pari a 1,7 anni.
Il DT2 e il pre-diabete sono condizioni associate all’accelerazione dell’invecchiamento cerebrale; il diabete, inoltre, è associato a un maggior divario tra età cerebrale ed età cronologica, nel tempo.
Ma i risultati dello studio, sottolineano i ricercatori, evidenziano come uno stile di vita sano -caratterizzato da aumento dell’attività fisica, astensione dal fumo e dall’alcol- possa contrastare questa tendenza. Diabete e pre-diabete si configurano, quindi, come target ideali per interventi basati sullo stile di vita, con l’obiettivo di promuovere anche la salute cerebrale.